Saturday, June 01, 2013

Puntualità romana

Il tassista di Roma Rossi Andrea, con matricola 1655, con prenotazione per le ore 7.00 si fa trovare alle ore 7.00 con tassametro a 11.50€. Richieste spiegazioni afferma che lui è arrivato 10 min prima. Tuttavia la mia prenotazione era per l'ora esatta in cui sono salito a bordi.


Nicola

Maleducazione a Roma

Cari, desidero fare conoscere due episodi di maleducazione da parte di tassisti romani:
1) Il giorno 20 Settembre 2012 il faxi Ferrara Giovanni 241, alle ore 13.10, in piazza san Pietro mi fa salire, poi avendo visto che non sono una turista e che il tragitto da percorrere era breve, mi fa scendere e prende alcuni turisti dopo di me in fila, cosa che succede così spesso che da allora ho deciso di scrivermi tutti i dati e conservarli per una lettera di rimostranze che scriverò il prima possibile, anzi, potete darmi un consiglio su a chi inviarla??
2) sempre piazza san Pietro 26 ottobre 2012 taxi citroen xsara 4243 (pomeriggio fisso, sostituisce 4658, ha la targhetta con il nome cancellato) già maleducato da subito, quando gli chiedo di fare una strada anziché quella (lunghissima) che si apprestava a percorrere, si ferma e mi dice: vuoi guidare tu?? e comincia a imprecare !

Sono stufa di questa maleducazione!

Buona Giornata.

AnnaMaria

Segnalazione taxi con doppio tassametro a Roma - Numero 2000

Salve,

Vorrei condividere quanto successomi stamattina a Roma, perché possa pubblicarlo sul suo blog.

Ho preso un taxi dalla stazione Termini a Viale Avignone (zona EUR). All’inizio della corsa il tassametro segnava 2 o 3 euro (non ricordo esattamente), ma comunque il normale costo di inizio corsa. Dopo poco, ho notato che il tassista ha premuto qualche pulsante, e con mia sorpresa ho notato che il tassametro ufficiale (quello con il sigillo per intenderci) segnava “Libero” e nessuna cifra, mentre un altro apparecchio sottostante, che all’apparenza poteva essere un’autoradio, segnava adesso un prezzo della corsa in euro. Al che, ho chiesto spiegazioni al tassista e lui mi ha risposto molto vagamente “non si preoccupi, quello è solo il segnatempo, il tassametro è quello giusto...”.
Andando avanti con la corsa ho notato che il secondo “tassametro” stava segnando un costo molto più elevato del normale, ed infatti arrivati alla fine della corsa il costo era di 44 €, contro i normali 20-25. E qui un’altra sorpresa: il tassista mi chiede 24 € invece dei 44 €, molto probabilmente perché avevo fatto la domanda e indicato che non mi era sfuggita questa cosa.
Immagino che in presenza di stranieri o sprovveduti, lui ci provi con la tariffa gonfiata del secondo tassametro...
Poiché mi ero insospettito, ho fatto le foto allegate. Si vede il tassametro ufficiale sopra e il tassametro tarocco sotto, e la targa del tassista.
Mi chiedo se questa sia una cosa già nota o meno...

Grazie, saluti


Antonio



Corsa Malpensa - Cerro Maggiore

Spett.le Blog,

la presente per segnalarvi quanto accaduto ieri sera sul taxy numero 3337 su cui sono salito verso le 20.00 del giorno 7 febbraio 2013 presso il terminal 1 di Malpensa.

Appena arrivato, prima ancora di caricare le valige, mi è stato chiesto dal conducente quale fosse la destinazione. Rispondendo che la destinazione sarebbe stata Cerro Maggiore, dove abito, ho immediatamente notato un cambio di atteggiamento da parte del conducente diventato repentinamente negativo nei miei confronti (valige cariate in malo modo).
L’atteggiamento ostico è sfociato in palese maleducazione al momento in cui ho chiesto quale fosse il problema (trovando “curioso” il repentino mutamento di modi e toni nei miei confronti). Sostanzialmente mi è stato detto che, considerato che aspettava da più di 5 ore di “caricare”, io ero un cattivo cliente  perché gli facevo fare una corsa al massimo di 50€!!!
Fino a questo punto, benché l’incipit non sia stato dei migliori, la situazione è stata sopportabile.
Ciò che trovo inaccettabile, e per cui presento ufficiale protesta, è di seguito descritto.
Mi è stato chiesto se abitassi vicino all’uscita dell’autostrada e, alla mia risposta positiva, è iniziata una corsa folle dalle seguenti caratteristiche:
-          km orari riportati da tachimetro 170 mentre il limite sulla strada statale che da Malpensa porta verso l’autostrada per Milano è di 90km/ora
-          successivamente imboccata l’autostrada, km orari riportati da tachimetro 190 (mentre il limite in autostrada sappiamo essere di 130 km/ora)
-          atteggiamento “aggressivo” nei confronti delle macchine davanti colpevoli di ostruire la folle corsa con colpi di clacson e abbaglianti
-          sorpassi da destra sulla strada statale a due corsie
-          frenate brusche e tutto il repertorio a disposizione di un automobilista frustrato a cui bisognerebbe solo ritirare la patente (e a maggior ragione la licenza da tassista)

Chiedo cortesemente se trovate corretto questo tipo di trattamento riservato ad un cliente che, per il solo fatto di abitare a Cerro Maggiore, rappresenta un problema per il tassista che effettua una corsa di “soli” 50 €.

Per completezza, allego ricevuta del pagamento (€ 48) richiesta ieri al termine della corsa e consegnatami dal conducente fuori dal taxi, in maniera sbrigativa e strafottente, dopo avermi invitato in maniera maleducata a ritirare velocemente i bagagli dalla bauliera per evitare di perdere tempo.

In attesa di un vostro gentile riscontro, porgo cordiali saluti.



Christian Cozzi

La rivolta dei tassisti contro Uber...

...l'app che chiama gli autisti privati. Intanto arriva ezDriver, la risposta italiana
di Luca Salvioli

Una volta aperta la app, sullo schermo dello smartphone appare una mappa che visualizza la nostra posizione e quella delle auto con conducente più vicine. Viene visualizzato il tempo di attesa previsto e per la prenotazione basta un tocco. Il pagamento avviene con carta di credito e una volta terminata la corsa si può lasciare un commento sulla qualità del servizio.
Sembra bello e semplice, ma l'introduzione di questa esperienza in Italia, ideata dall'americana Uber, sta sollevando un polverone. In questi giorni è a Milano il Coo Ryan Graves, arrivato da San Francisco per illustrare il servizio durante il Wired Next Fest dove è stato accolto dalle proteste dei sindacati dei tassisti e Ncc (noleggio con conducente). L'app è arrivata a Milano a marzo e a Roma a maggio. Vale solo per Ncc, al momento non per i taxi. «L'accoglienza degli utenti è stata sorprendente - spiega Benedetta Arese Lucini, country manager di Uber per l'Italia - l'app è stata aperta 400mila volte solo a Milano».


Non si può dire lo stesso per i tassisti e il Fai, sindacato che rappresenta gli autisti Ncc. Secondo le sigle il servizio è contro la legge. Il Comune di Milano gli dà ragione: «Il sistema Uber contrasta in alcuni suoi aspetti sia con la legge 21/1992 sia con la legge regionale 11/2009, in particolare per quel che riguarda l'obbligo di stazionamento dei veicoli utilizzati all'interno delle autorimesse (e dunque il divieto di stazionamento su suolo pubblico) e la determinazione del costo della corsa che non viene concordata preventivamente con l'utente». Le auto, dunque, dovrebbero rimanere nella rimessa e uscire una volta chiamate, non sostare in strada, magari dove ci sono eventi in corso e dunque molta domanda.
Uber contesta questa interpretazione: «Siamo convinti di rispettare la legge - continua Benedetta Arese Lucini -. La normativa in questione nasce nel '92, viene cambiata nel 2008 e poi è stata sospesa per 11 volte perché in contrasto con le direttive europee». La contestazione del Comune di Milano è però ferma ed entra anche nel merito della determinazione del prezzo della corsa. Il costo a Milano prevede 5 euro per la chiamata (7 a Roma), 10 euro di corsa minima (12 a Roma) e per il resto un algoritmo che a partire dalle rilevazioni gps fa una valutazione basata sullo spazio e il tempo trascorsi. In occasioni particolari, come festività o eventi particolari, il prezzo può salire «ma in linea con la domanda», spiega Uber.
Scrive il Comune: «Il sistema di geolocalizzazione agisce di fatto come un "tassametro" senza che all'utente sia garantita l'omologazione dello strumento (l'applicazione per smartphone "Uber Driver") e senza che sia rispettato l'articolo 13 della legge 21/1992: "Il corrispettivo del trasporto per il servizio di noleggio con conducente è direttamente concordato tra l'utenza e il vettore". Continueranno anche nei prossimi giorni gli approfondimenti già intrapresi nelle scorse settimane, necessari per definire eventuali provvedimenti che tutelino la totale regolarità del servizio».
Anche su questo punto Uber ha obiezioni. Come si arriverà in fondo? «Io resto ottimista e spero che il servizio possa continuare in Italia. Intanto andiamo avanti, se ci fermeremo dovrà decidere il giudice. Spiace che il Comune di Milano si sia espresso senza volere un confronto con noi. Nemmeno i tassisti ci fanno parlare. Restiamo comunque aperti a una collaborazione e ad aprire la app anche ai taxi». Non che il problema sia solo italiano, anche se qui ha raggiunto la sua espressione più vivace. Il servizio c'è in 35 città. A New York, inizialmente era attivo anche per i taxi, non solo Ncc. C'è stata una sospensione voluta dall'amministrazione, poi ha ripreso in una fase sperimentale. «Abbiamo trovato protezionismo e governi corrotti in molti Paesi - dice il Coo di Uber Ryan Graves -. La nostra fortuna è che gli utenti si sono sempre mossi in nostro favore e ce l'abbiamo fatta».
Il costo delle corse è generalmente superiore, anche se non di molto, rispetto ai taxi. «La cosa peggiore che sta facendo Uber è mettere praticamente sullo stesso piano due offerte molto diverse: taxi e auto a noleggio» afferma Francesco Artusa, vicepresidente dell'associazione di categoria Fai Trasporto Persona.
In settimana è inoltre arrivata ezDriver, una app molto simile a Uber ma italiana, idea di una start up sostenuta dai servizi e la consulenza di PoliHub, l'incubatore del Politecnico di Milano gestito da Fondazione Politecnico di Milano. L'ad è Tommaso Lazzari, ex dipendente di Uber per cui ha lanciato il servizio ad Atlanta, e ha fondato l'azienda con il Cmo Giovanni Stella, il Coo Nicola D'Angelo e il Cto Manuel Zanchetta.
Tra le differenze, il sistema di prezzo: 5 euro per la chiamata e poi 1,80 euro a chilometro, corsa minima 10 euro complessivi. Dipende dalla tratta, ma si traduce in un 10-20% in più del taxi. «Il nostro obiettivo è la clientela business - spiega Giovanni Stella - per ora abbiamo 35 autisti su Milano e stiamo crescendo. In prospettiva vorremo fare scegliere all'utente il mezzo preferito, taxi compreso».

Per non incappare nell'ostilità che sta incontrando Uber, ezDriver ha avviato un dialogo con i sindacati, a partire dal Fai. Inoltre consente la prenotazione dell'auto il giorno prima e stima che il tempo medio di attesa sia di 20 minuti, garantendo che l'auto parta dalla rimessa. Con i sindacati, ezDriver vorrebbe chiudere un accordo. È vicino? «Porremo delle condizioni - risponde Artusa -. I 20 minuti devono essere il minimo di attesa, le auto non possono stare in strada. Poi proporrò delle tariffe fisse per zona. E la corsa minima dev'essere 25 euro, il nostro servizio è di qualità e ha tempi e costi conseguenti».