Sunday, December 04, 2011


Oggi alle 12.15 ho preso un taxi N. Licenza 434, una macchina bianca grande tipo monovolume, mi ha fatto pagare 3€ aggiuntive come supplemento da stazione Termini, che 
1. Era di €2 e non 3
2. é stato eliminato dal TAR a Ottobre 2010

Il tassista non esibiva le tariffe del comune nelle sedie.

Saluti

Andrea Zoso

Truffa


Buongiorno,
desidero segnalare una pesante truffa da me subita presso l'aeroporto di Ciampino in data 29 marzo 2011 attorno alle ore 13:30. 
Il tassista/ladro in questione, che con molta probabilità non era neppure in regola, stava parcheggiato con altre auto recanti la scritta "TAXI" nel parcheggio presso la fermata dell'aeroporto riservata ai tassisti. Rientravo dall'estero e dovevo recarmi presso un hotel in viale Opita Oppio da cui l'indomani sarei dovuta ripartire per la Sardegna. Oltre ad avermi imposto un prezzo di 45 euro (ho avuto conferma di quanto fosse esagerato la mattina seguente, viaggiando con un taxi regolare da me contattato chiamando il numero 063570), a fine corsa, dopo che gli avevo consegnato una banconota da 50 euro, si è permesso di restituirmi una banconota da 10 euro sostenendo che gli avevo consegnato solo quella, rubandomi così altri 40 euro che avevo in cambio e facendomi pure credere che mi concedeva uno "sconto" di 5 euro. Insomma, con questo astuto "giochetto" mi ha rubato un totale di 80 euro. Vi chiederete come io possa essere cascata in questo tranello e sinceramente me lo sto domandando anch'io da ben due giorni. Probabilmente la stanchezza dopo un lungo viaggio con parecchi bagagli e il fatto di non aver ricevuto mai prima delle fregature del genere non mi hanno fatto realizzare subito ciò che sta accadendo. Così, dopo che il signore in questione per tutto il viaggio non aveva fatto altro che distrarmi chiacchierando amichevolmente, quando a fine corsa mi ha contestato la banconota che gli avevo consegnato e che lui aveva accuratamente fatto sparire, ho avuto davvero il dubbio di aver fatto io confusione nel consegnarla, provenendo in quel momento da un Paese in cui si usa un'altra banconota. Solo quando sono entrata nell'hotel e ho saldato il prezzo della mia stanza alla reception, ho potuto constatare con sicurezza che potevo aver consegnato al ladro in questione solo la banconota da 50 euro e non poteva essere altrimenti.
L'indomani mattina, tornando a Ciampino, ho trovato un attimo per esporre il fatto ad un gruppo di poliziotti che erano presenti in quel momento all'aeroporto. Purtroppo non ho potuto concludere niente perché non avevo annotato il codice identificativo dell'auto del tassista (sempre che lo avesse) e nemmeno il numero di targa. 
Vi segnalo comunque l'accaduto perché vorrei che questi individui non la spuntassero sempre liscia e che in particolare presso l'aeroporto di Ciampino, la Polizia effettuasse una volta per tutte dei controlli accurati che mettano definitivamente questi ladri nell'impossibilità di continuare a compiere i loro furti. 
Grazie per l'attenzione e un cordiale saluto.
Roberta

ps

Una precisazione: il Viale Opita Oppio a cui faccio riferimento nella mia email di ieri, che qui riprendo, si trova ovviamente a Roma (Zona Tuscolana). 
Grazie ancora per la cortese attenzione. 

Buongiorno,

sono un ragazzo tutti i giorni faccio il pendolare e in alcuni casi per ritardi dei treni ho provato a prendere un taxi alla stazione termini precisamente alle laziali chiedendo che mi venisse offerto il servizio alcuni di loro si sono avvicinati e in modo minaccioso anno detto filippo de merda imbiancone devi anna a piedi queste persone potevano essere 6 o 7 allontanatomi perche un po intimorito attraversavo la strada e su un pezzo di carta annotavo i numeri delle licenze in modo particolare vedevo un uomo di piccola statura salire sul suo taxi n 5335 sono riuscito a scrivere e fuggire per la paura 4077 1090 6640 2730 preciso che il mio orario di arrivo e alle 13 30 e tutti i giorni vedo le solite facce a cercare qualche straniero da spennare ma i vigili dove sono la polizia dov'e'?
Theo

Buongiorno,

questa mattina ho preso il taxi da piazza della Chiesa Nuova direzione Termini.
Premetto che non sono romano e il tassista l'ha capito subito. 
Arrivato in stazione vedo che la tariffa applicatami è quella 2 (da applicarsi non in centro ma bensì fuori GRA)
Faccio presente e il tassista mi dice che deve essere rimasta inserita.

Licenza 1882  (Se non ricordo male Salati Massimo o Massimiliano)

Grazie

Alessandro

Milano, sabato notte: taxi? Nulla





Vi riporto pari pari quello che ho scritto al comune di Milano questa mattina. Non aggiungo commenti, ma li attendo, molto volentieri, soprattutto dai tassisti, perchè sono proprio curiosa di capire quali sono le motivazioni (ammesso che ce ne siano di plausibili)….. Ecco qua.
Sabato notte, uscendo da un locale di piazza Affari, ho camminato per 1 ORA tra Piazza Duomo, Via Dante, Piazza Cordusio, Largo Cairoli e Piazzale Cadorna, senza trovare un taxi disponibile. Ho chiamato innumerevoli volte i servizi radiotaxi 8585 e 6969 trovandoli occupati o per sentirmi buttare giù la cornetta dopo lunghe attese. Alla fine, ho atteso al freddo che un amico andasse a casa A PIEDI in Via Rasori a recuperare la macchina. Ci vorrebbe una denuncia per interruzione di pubblico servizio, oltre che istigazione alla guida in stato di ebrezza. Fortunatamente il mio amico non aveva bevuto, ma se avessimo bevuto un cocktail, che non è reato, come avremmo fatto a raggiungere casa? Neanche in India o in Cina mi è mai capitata una cosa del genere. Una città internazionale come Milano non si può permettere di non avere taxi disponibili in pieno centro durante il weekend. Vergogna! Vergogna al comune che non vigila sui servizi pubblici e anche ai tassisti evidentemente non sentono la crisi! (a mio nonno, tassista a Milano per 40 anni turno notturno, si rivolteranno le budella al sentire l’accaduto).

Marina Toffoli,

da Italians - Corriere.it

Friday, January 28, 2011

Vigili a Fiumicino, pressoché introvabili

Un lettore ci ha scritto che a Fiumicino esistono 3 vigili in borghese che conoscono bene la situazione di delinquenza dei tassisti romani e che, nel loro piccolo, cercano di combatterla.

Ci dicono che questi vigili adibiti ai taxi sono in borghese (chissà perché visto che sarebbero molto più utili ai turisti se fossero in divisa). Ci dicono che sono in borghese per poter spiare i tassisti delinquenti. Ma siccome sono sempre gli stessi 3 vigili i tassisti li conoscono bene e il risultato è che non servono molto. Infatti se chiedete a un tassista di indicarvi un vigile la risposta è sempre uguale "sono in giro, non sappiamo dove sono". Ma quando servono a loro sanno subito dove trovarli - alla faccia della tenuta in borghese.

Uscendo dal terminale all'arrivo del T3 si è subito circondati da una folla di procacciatori (attività illegale) e tutti con cartellino di agenzia al collo, per darsi una veste "ufficiale". Le agenzie a cui appartengono dovrebbero perdere immediatamente la licenza per aver lasciato il proprio personale procacciare apertamente.

Nel caso aveste bisogno dei vigili per far valere i vostri diritti sarà molto difficile trovarli. Se vi rivolgete all'ufficio informazioni vi daranno un numero di telefono sbagliato: 06 6595 4030 "noi abbiamo solo questo" "abbiamo i numeri che ci comunicano" vi sentirete dire.

Il numero corretto: 06 6595 3530 segnatevelo, funziona!

I RINCARI DI ROMA E LA QUALITÀ DEL SERVIZIO

Salviamo i tassisti dal mal di rendita

Il mostruoso (+54% per i primi cinque chilometri) aumento delle tariffe dei taxi di Roma è una notizia che va oltre la questione specifica. È specchio di tre tendenze molto diffuse nel Paese, tutte preoccupanti. I trasporti, a Roma ma non soltanto, non sono considerati un servizio, bensì una rendita. E il passeggero, turista o residente che sia, non è un cliente o un utente; è un pollo da spennare, o una seccatura da evitare. Accade, arrivando a Fiumicino o a Ciampino, di sentirsi chiedere da un tizio: «'Ndo va?». Non vuol sapere dove andate. Vuol sapere se siete italiani o stranieri. Se la risposta è «what?», il taxi sarà subito pronto, magari per avventurarsi lungo il Grande raccordo anulare. Se rispondete «vado in centro» o «sono affari miei», trovare un'auto disposta a caricarvi e a portarvi a destinazione sarà un'impresa.

In tutto il mondo, il numero dei taxi segnala le dimensioni e il potere d'acquisto della classe media. A Mosca ce ne sono pochissimi: i ricchi hanno limousine con autista; gli altri vanno in metropolitana. A Berlino, a Londra, a New York ce ne sono moltissimi: il taxi non è considerato una bizzarria da viziati, ma un'opportunità per chi vuole evitare la trafila dei parcheggi, dei permessi, delle multe. La classe media italiana è strangolata da un'inflazione che torna a crescere, e colpisce in particolare quei piccoli consumi - bar, ristoranti, vacanze, viaggi brevi - che non sono lussi da sibariti ma il motore di un'economia come la nostra, che valorizza poco il suo straordinario potenziale turistico. Tra i principali freni dell'economia italiana c'è poi, com'è noto, la cappa corporativa. Provate a chiedere ai tassisti romani - o milanesi, dove corposi aumenti sono scattati da poco - se sono contenti delle nuove tariffe. In tanti sono preoccupati. Temono, o hanno verificato, di lavorare meno. Preferirebbero lavorare di più e guadagnare di più. Aspettativa che andrebbe incoraggiata, anche con la leva fiscale. Invece accade il contrario.

Non si tratta di colpevolizzare una categoria piuttosto che un'altra. Tanto più una categoria eterogenea come quella dei tassisti. A chiunque sarà capitato l'imbroglione e, in percentuale senz'altro superiore, il professionista corretto; l'energumeno che non vuole chiudere il finestrino a gennaio né abbassare la radio che informa a tutto volume sul mercato invernale della Lazio, e la persona deliziosa con cui aprire una conversazione. Dei tassisti si parla molto anche perché hanno un peso particolare pure in politica, per due motivi: possono bloccare una città, com'è accaduto non solo a Roma ma anche a Parigi; e sono rimasti - in una società parcellizzata come la nostra e in un tempo segnato dalla comunicazione a distanza - una delle ultime figure professionali a contatto con la gente, capace talora di veicolare un'opinione, un orientamento, il giudizio su un personaggio (quanto hanno giovato i tassisti milanesi a Formentini, e quanto i loro colleghi romani hanno danneggiato Rutelli?).


Questo peso politico viene usato, talora con spregiudicatezza, da una categoria che legittimamente si difende da una proletarizzazione che all'estero è ormai avvenuta. «Sapete perché sono aumentate le tariffe dei cab a Manhattan? Perché è aumentata pure la quota di iscrizione ad Al Qaeda» ride David Letterman, alludendo all'invasione di tassisti dai più remoti Paesi islamici. Noi restiamo affezionati ai nostri tassinari; purché il costo non continui a crescere in modo inversamente proporzionale alla qualità del servizio. A Manhattan parleranno pure un inglese strano, ma se indugi per strada si ferma un taxi a chiedere se per caso hai bisogno. A Fiumicino siamo fermi a «'ndo va?».

Aldo Cazzullo
27 gennaio 2011 dal Corriere della Sera