Saturday, June 01, 2013

Puntualità romana

Il tassista di Roma Rossi Andrea, con matricola 1655, con prenotazione per le ore 7.00 si fa trovare alle ore 7.00 con tassametro a 11.50€. Richieste spiegazioni afferma che lui è arrivato 10 min prima. Tuttavia la mia prenotazione era per l'ora esatta in cui sono salito a bordi.


Nicola

Maleducazione a Roma

Cari, desidero fare conoscere due episodi di maleducazione da parte di tassisti romani:
1) Il giorno 20 Settembre 2012 il faxi Ferrara Giovanni 241, alle ore 13.10, in piazza san Pietro mi fa salire, poi avendo visto che non sono una turista e che il tragitto da percorrere era breve, mi fa scendere e prende alcuni turisti dopo di me in fila, cosa che succede così spesso che da allora ho deciso di scrivermi tutti i dati e conservarli per una lettera di rimostranze che scriverò il prima possibile, anzi, potete darmi un consiglio su a chi inviarla??
2) sempre piazza san Pietro 26 ottobre 2012 taxi citroen xsara 4243 (pomeriggio fisso, sostituisce 4658, ha la targhetta con il nome cancellato) già maleducato da subito, quando gli chiedo di fare una strada anziché quella (lunghissima) che si apprestava a percorrere, si ferma e mi dice: vuoi guidare tu?? e comincia a imprecare !

Sono stufa di questa maleducazione!

Buona Giornata.

AnnaMaria

Segnalazione taxi con doppio tassametro a Roma - Numero 2000

Salve,

Vorrei condividere quanto successomi stamattina a Roma, perché possa pubblicarlo sul suo blog.

Ho preso un taxi dalla stazione Termini a Viale Avignone (zona EUR). All’inizio della corsa il tassametro segnava 2 o 3 euro (non ricordo esattamente), ma comunque il normale costo di inizio corsa. Dopo poco, ho notato che il tassista ha premuto qualche pulsante, e con mia sorpresa ho notato che il tassametro ufficiale (quello con il sigillo per intenderci) segnava “Libero” e nessuna cifra, mentre un altro apparecchio sottostante, che all’apparenza poteva essere un’autoradio, segnava adesso un prezzo della corsa in euro. Al che, ho chiesto spiegazioni al tassista e lui mi ha risposto molto vagamente “non si preoccupi, quello è solo il segnatempo, il tassametro è quello giusto...”.
Andando avanti con la corsa ho notato che il secondo “tassametro” stava segnando un costo molto più elevato del normale, ed infatti arrivati alla fine della corsa il costo era di 44 €, contro i normali 20-25. E qui un’altra sorpresa: il tassista mi chiede 24 € invece dei 44 €, molto probabilmente perché avevo fatto la domanda e indicato che non mi era sfuggita questa cosa.
Immagino che in presenza di stranieri o sprovveduti, lui ci provi con la tariffa gonfiata del secondo tassametro...
Poiché mi ero insospettito, ho fatto le foto allegate. Si vede il tassametro ufficiale sopra e il tassametro tarocco sotto, e la targa del tassista.
Mi chiedo se questa sia una cosa già nota o meno...

Grazie, saluti


Antonio



Corsa Malpensa - Cerro Maggiore

Spett.le Blog,

la presente per segnalarvi quanto accaduto ieri sera sul taxy numero 3337 su cui sono salito verso le 20.00 del giorno 7 febbraio 2013 presso il terminal 1 di Malpensa.

Appena arrivato, prima ancora di caricare le valige, mi è stato chiesto dal conducente quale fosse la destinazione. Rispondendo che la destinazione sarebbe stata Cerro Maggiore, dove abito, ho immediatamente notato un cambio di atteggiamento da parte del conducente diventato repentinamente negativo nei miei confronti (valige cariate in malo modo).
L’atteggiamento ostico è sfociato in palese maleducazione al momento in cui ho chiesto quale fosse il problema (trovando “curioso” il repentino mutamento di modi e toni nei miei confronti). Sostanzialmente mi è stato detto che, considerato che aspettava da più di 5 ore di “caricare”, io ero un cattivo cliente  perché gli facevo fare una corsa al massimo di 50€!!!
Fino a questo punto, benché l’incipit non sia stato dei migliori, la situazione è stata sopportabile.
Ciò che trovo inaccettabile, e per cui presento ufficiale protesta, è di seguito descritto.
Mi è stato chiesto se abitassi vicino all’uscita dell’autostrada e, alla mia risposta positiva, è iniziata una corsa folle dalle seguenti caratteristiche:
-          km orari riportati da tachimetro 170 mentre il limite sulla strada statale che da Malpensa porta verso l’autostrada per Milano è di 90km/ora
-          successivamente imboccata l’autostrada, km orari riportati da tachimetro 190 (mentre il limite in autostrada sappiamo essere di 130 km/ora)
-          atteggiamento “aggressivo” nei confronti delle macchine davanti colpevoli di ostruire la folle corsa con colpi di clacson e abbaglianti
-          sorpassi da destra sulla strada statale a due corsie
-          frenate brusche e tutto il repertorio a disposizione di un automobilista frustrato a cui bisognerebbe solo ritirare la patente (e a maggior ragione la licenza da tassista)

Chiedo cortesemente se trovate corretto questo tipo di trattamento riservato ad un cliente che, per il solo fatto di abitare a Cerro Maggiore, rappresenta un problema per il tassista che effettua una corsa di “soli” 50 €.

Per completezza, allego ricevuta del pagamento (€ 48) richiesta ieri al termine della corsa e consegnatami dal conducente fuori dal taxi, in maniera sbrigativa e strafottente, dopo avermi invitato in maniera maleducata a ritirare velocemente i bagagli dalla bauliera per evitare di perdere tempo.

In attesa di un vostro gentile riscontro, porgo cordiali saluti.



Christian Cozzi

La rivolta dei tassisti contro Uber...

...l'app che chiama gli autisti privati. Intanto arriva ezDriver, la risposta italiana
di Luca Salvioli

Una volta aperta la app, sullo schermo dello smartphone appare una mappa che visualizza la nostra posizione e quella delle auto con conducente più vicine. Viene visualizzato il tempo di attesa previsto e per la prenotazione basta un tocco. Il pagamento avviene con carta di credito e una volta terminata la corsa si può lasciare un commento sulla qualità del servizio.
Sembra bello e semplice, ma l'introduzione di questa esperienza in Italia, ideata dall'americana Uber, sta sollevando un polverone. In questi giorni è a Milano il Coo Ryan Graves, arrivato da San Francisco per illustrare il servizio durante il Wired Next Fest dove è stato accolto dalle proteste dei sindacati dei tassisti e Ncc (noleggio con conducente). L'app è arrivata a Milano a marzo e a Roma a maggio. Vale solo per Ncc, al momento non per i taxi. «L'accoglienza degli utenti è stata sorprendente - spiega Benedetta Arese Lucini, country manager di Uber per l'Italia - l'app è stata aperta 400mila volte solo a Milano».


Non si può dire lo stesso per i tassisti e il Fai, sindacato che rappresenta gli autisti Ncc. Secondo le sigle il servizio è contro la legge. Il Comune di Milano gli dà ragione: «Il sistema Uber contrasta in alcuni suoi aspetti sia con la legge 21/1992 sia con la legge regionale 11/2009, in particolare per quel che riguarda l'obbligo di stazionamento dei veicoli utilizzati all'interno delle autorimesse (e dunque il divieto di stazionamento su suolo pubblico) e la determinazione del costo della corsa che non viene concordata preventivamente con l'utente». Le auto, dunque, dovrebbero rimanere nella rimessa e uscire una volta chiamate, non sostare in strada, magari dove ci sono eventi in corso e dunque molta domanda.
Uber contesta questa interpretazione: «Siamo convinti di rispettare la legge - continua Benedetta Arese Lucini -. La normativa in questione nasce nel '92, viene cambiata nel 2008 e poi è stata sospesa per 11 volte perché in contrasto con le direttive europee». La contestazione del Comune di Milano è però ferma ed entra anche nel merito della determinazione del prezzo della corsa. Il costo a Milano prevede 5 euro per la chiamata (7 a Roma), 10 euro di corsa minima (12 a Roma) e per il resto un algoritmo che a partire dalle rilevazioni gps fa una valutazione basata sullo spazio e il tempo trascorsi. In occasioni particolari, come festività o eventi particolari, il prezzo può salire «ma in linea con la domanda», spiega Uber.
Scrive il Comune: «Il sistema di geolocalizzazione agisce di fatto come un "tassametro" senza che all'utente sia garantita l'omologazione dello strumento (l'applicazione per smartphone "Uber Driver") e senza che sia rispettato l'articolo 13 della legge 21/1992: "Il corrispettivo del trasporto per il servizio di noleggio con conducente è direttamente concordato tra l'utenza e il vettore". Continueranno anche nei prossimi giorni gli approfondimenti già intrapresi nelle scorse settimane, necessari per definire eventuali provvedimenti che tutelino la totale regolarità del servizio».
Anche su questo punto Uber ha obiezioni. Come si arriverà in fondo? «Io resto ottimista e spero che il servizio possa continuare in Italia. Intanto andiamo avanti, se ci fermeremo dovrà decidere il giudice. Spiace che il Comune di Milano si sia espresso senza volere un confronto con noi. Nemmeno i tassisti ci fanno parlare. Restiamo comunque aperti a una collaborazione e ad aprire la app anche ai taxi». Non che il problema sia solo italiano, anche se qui ha raggiunto la sua espressione più vivace. Il servizio c'è in 35 città. A New York, inizialmente era attivo anche per i taxi, non solo Ncc. C'è stata una sospensione voluta dall'amministrazione, poi ha ripreso in una fase sperimentale. «Abbiamo trovato protezionismo e governi corrotti in molti Paesi - dice il Coo di Uber Ryan Graves -. La nostra fortuna è che gli utenti si sono sempre mossi in nostro favore e ce l'abbiamo fatta».
Il costo delle corse è generalmente superiore, anche se non di molto, rispetto ai taxi. «La cosa peggiore che sta facendo Uber è mettere praticamente sullo stesso piano due offerte molto diverse: taxi e auto a noleggio» afferma Francesco Artusa, vicepresidente dell'associazione di categoria Fai Trasporto Persona.
In settimana è inoltre arrivata ezDriver, una app molto simile a Uber ma italiana, idea di una start up sostenuta dai servizi e la consulenza di PoliHub, l'incubatore del Politecnico di Milano gestito da Fondazione Politecnico di Milano. L'ad è Tommaso Lazzari, ex dipendente di Uber per cui ha lanciato il servizio ad Atlanta, e ha fondato l'azienda con il Cmo Giovanni Stella, il Coo Nicola D'Angelo e il Cto Manuel Zanchetta.
Tra le differenze, il sistema di prezzo: 5 euro per la chiamata e poi 1,80 euro a chilometro, corsa minima 10 euro complessivi. Dipende dalla tratta, ma si traduce in un 10-20% in più del taxi. «Il nostro obiettivo è la clientela business - spiega Giovanni Stella - per ora abbiamo 35 autisti su Milano e stiamo crescendo. In prospettiva vorremo fare scegliere all'utente il mezzo preferito, taxi compreso».

Per non incappare nell'ostilità che sta incontrando Uber, ezDriver ha avviato un dialogo con i sindacati, a partire dal Fai. Inoltre consente la prenotazione dell'auto il giorno prima e stima che il tempo medio di attesa sia di 20 minuti, garantendo che l'auto parta dalla rimessa. Con i sindacati, ezDriver vorrebbe chiudere un accordo. È vicino? «Porremo delle condizioni - risponde Artusa -. I 20 minuti devono essere il minimo di attesa, le auto non possono stare in strada. Poi proporrò delle tariffe fisse per zona. E la corsa minima dev'essere 25 euro, il nostro servizio è di qualità e ha tempi e costi conseguenti».

Saturday, November 03, 2012

Malpensa: i giochetti della navetta e del taxi



Nuovo esempio di delinquenza, questa volta con la complicità dell’autista della navetta.

"Gentile Severgnini, vorrei raccontare un episodio accadutomi al terminal 2 di Malpensa ieri sera, 31 ottobre, intorno alle 22.30. Ero in piedi dalle 4 del mattino ed ero stanco morto e infreddolito (pioveva). Volevo prendere il Malpensa Express per Milano, ma non avevo voglia di attendere la navetta per il T1, e allora mi sono avvicinato a uno dei taxi per chiedere un passaggio alla tariffa fissa di 15 euro. Mi si avvicina il taxista e mi chiede dove desidero andare. Alla mia risposta si rifiuta di accompagnarmi e mi indica la fermata della navetta (“gratuita”, sottolinea), assicurandomi che passa ogni due minuti. “Davvero?”, dico. “Sì, ogni cinque minuti”, mi conferma costui. Ma non erano due?, penso, rendendomi conto che, tra il rifiuto di farmi salire e quella quantificazione arbitraria dell’attesa qualcosa non quadrava. Dopo pochi secondi compare la navetta. Bene, mi rincuoro, allora aveva ragione lui. Insieme ad altri malcapitati vado alla fermata. Il guidatore però accelera e si ferma parecchi metri più in là, costringendoci alla rincorsa. Si aprono le porte, scende l’unica passeggera e le porte si richiudono subito mentre la navetta sgomma e se ne va vuota, lasciandoci tutti lì. Passano i minuti. Il freddo si fa pungente. Nessuna traccia di altre navette. Stanco com’ero, a malincuore decido di sottostare a quello che inizia a sembrarmi un ricatto. Rientro nel terminale, faccio un bancomat e torno ai taxi. “Lei dove vuole andare?”, mi fa un collega dell’ineffabile taxista di prima, che aveva sentito il nostro dialogo. “A Milano”, rispondo fumante di rabbia. “Ah, d’accordo”, annuisce lui, e a sua volta sale. Dopo venticinque minuti ero a casa, al costo di 90 euro. Per inciso: quando ho lasciato il piazzale i miei compagni di sventura erano ancora tutti in coda, alla faccia dei millantati due o cinque minuti di attesa. Trovo vergognoso che un tassista selezioni a priori i clienti a seconda della tariffa a cui dovranno sottostare."
Stefano Ferri

Da Italians, Corriere Online

Saturday, January 14, 2012

Liberalizzazione dei taxi. La torta e la mano invisibile del pasticcere




di Giacomo Reali
Su Forbes, qualche giorno fa, è stato pubblicato un articolo in cui è stato tradotto un estratto dal Corriere della Sera che riportava, in relazione a una recente segnalazione dell’Antitrust a governo e parlamento, la proposta dell’Istituto Bruno Leoni di liberalizzazione del trasporto taxi.La proposta, già depositata in parlamento nel 2006, è stata ripresentata lo scorso 21 dicembre dal deputato Gianni Vernetti (API) e si basa sull’aumento delle licenze in circolazione e sulla concessione di una nuova licenza gratuita ai tassisti già operanti nel mercato: un creativo e razionale compromesso tra la necessità e la giustizia incontrovertibile di aprire il mercato alla concorrenza e l’interesse altrettanto legittimo dei tassisti di continuare a gestire la loro licenza come un capitale.
Intanto, nel dibattito pubblico è stata posta la questione del “perché andare a disturbare i poveri tassisti, quando i settori da liberalizzare che contano di più sono altri come energia, ferrovie, poste, ecc.?”
Ma una cosa non esclude l’altra (e il decreto annunciato dal governo dovrebbe fare altrettanto) e se è vero che la liberalizzazione di alcuni settori strategici avrebbe un impatto più significativo, da ciò non segue che sia allora da rimandare o evitare quella del servizio taxi. E non è nemmeno vero che sarebbe un danno per i tassisti.
Dai commenti postati all’articolo comparso su Forbes si può risalire ad alcune differenze in termini di regolamentazione dei taxicabs negli Stati Uniti e sembrerebbe che alcune città americane, quanto a deregulation e quindi a prezzi e qualità del servizio di trasporto taxi, se la passino molto meglio di altre. È il caso, per esempio, di Phoenix, Arizona, dove la liberalizzazione ha portato a un apprezzabile calo dei prezzi, a un incremento dell’efficienza del servizio e, con qualche aggiustamento introdotto dall’amministrazione locale, anche alla garanzia della sicurezza. È una “open entry city” per i tassisti, i quali differenziano l’offerta del loro servizio per conto di agenzie o gestendone loro stessi una.
A New York, invece, la resistenza della categoria è così forte che nonostante le tariffe inaccessibili per molti abitanti e  le risapute inefficienze in diverse zone della città, a danno specialmente dei ceti più poveri e dei disabili, ci sono circa 1100 licenze in meno in circolazione dal 1937 e in ottobre 2011 il prezzo di una medallion (la licenza dei tassisti neworkesi) è arrivato a 1 milione di dollari, una “pura posizione di rendita” secondo gli economisti americani.
La letteratura – che non è solo quantitativamente, ma qualitativamente (poiché in prevalenza economica) a favore della liberalizzazione – fornisce studi teorici ed empirici che dimostrano che la concorrenza creata dall’apertura del mercato:
abbassa le tariffe;
eleva la qualità del servizio (decoro, affidabilità, sicurezza, onestà);
crea nuove nicchie di mercato più su misura per clienti con esigenze particolari, come i disabili;
come conseguenza di 1, 2, 3 aumenta la domanda.
L’analisi di particolari casi, inoltre, mostra come sia falso che la liberalizzazione sia la causa di fenomeni di fallimento di mercato e sovrabbondanza – che è pur vero che in alcuni casi si sono verificati – e dimostra che il mercato trae beneficio non da “se” ma da “come” avviene la liberalizzazione.
Ritornando al caso italiano, il “Parlamentino” dei tassisti, che riunisce 19 sigle fra sindacati e cooperative del settore, ha indetto lo sciopero nazionale per il 23 gennaio.
È stato deciso di adottare una posizione di resistenza forzata e un atteggiamento acritico rifiutandosi di valutare come si procede a liberalizzare. Eppure, proprio la qualità della liberalizzazione proposta dall’Istituto Bruno Leoni creerebbe delle condizioni vantaggiose sia per i tassisti già sul mercato, sia per i consumatori.
Ricevere una seconda licenza, come viene proposto, per i tassisti che già ne possiedono una non solo sarebbe la compensazione della perdita di valore della prima licenza, ma aprirebbe anche alla possibilità di gestire la seconda come un capitale da investire: vendendolo oppure affittandolo, aumentando quindi il volume d’affari e, per i più propensi alla libera intrapresa, anche l’imprenditorialità della propria attività.
La preoccupazione principale può essere riassunta in una considerazione fatta da un tassista che, intervistato da Ballarò, si è espresso affermando che “la torta è sempre quella” e quindi dividerla ulteriormente non può che svantaggiare l’attuale categoria tassinara.
Ma se di torta si parla, allora il tassista sbaglia a considerarla come rappresentativa della scarsità di lavoro per i tassisti. Le risorse scarse – stabilite in numero fisso – sono le licenze, quindi i taxi, non i clienti. Al contrario, all’aumentare del numero dei taxi i prezzi scendono e aumentano anche i consumatori, che significa nuove fette di mercato, nuove fette di torta.
Dunque, la liberalizzazione non produrrebbe danni ma nuove opportunità: nuovi clienti per i tassisti,  nuove possibilità di lavoro per i newcomers, servizio più efficiente e tariffe più basse per i consumatori, crescita economica nell’interesse collettivo grazie a un irrimandabile aumento di libertà economica (oggi L’Heritage Foundation ci ha informato che l’Italia è scesa al 92° dell’Index of Economic Freedom 2012).
Se, però, si inizia a dire che si sta andando “contro” i tassisti, che sono il “capro espiatorio delle liberalizzazioni” e che non fa la differenza come la farebbe intervenire su altri monopoli più importanti, si rischia il solito immobilismo del “prima quello, no prima quell’altro e ci sarebbe quell’altro ancora…”, si finisce allora che non si va da nessuna parte: è il caso di dirlo se si pensa a quando si attende un taxi in una giornata di pioggia o in altri casi frequenti di asimmetrie tra domanda e offerta.
A proposito, anche l’economia comportamentale fornisce argomenti a favore della liberalizzazione dei taxi. È stato condotto uno studio proprio sul comportamento economico dei tassisti di New York, che spiega perché nei giorni di maggiore domanda ci sia sistematicamente meno offerta di taxi. È stato osservato che i tassisti tendono a stabilire per ogni giornata un obiettivo di guadagno, raggiunto il quale terminano il servizio. Così capita che lavorano meno ore proprio nei giorni di maggior richiesta quando, infatti, riescono in meno tempo a raggiungere il loro obiettivo di guadagno quotidiano. Se si considera il calcolo economico, i tassisti dovrebbero calibrare lavoro e tempo libero in modo tale da lavorare di più quando il tasso di salario è più alto e consumare più tempo libero quando quest’ultimo “costa meno”, cioè quando il salario a cui si rinuncia è più basso, ma è risultato che avviene regolarmente il contrario.
La risposta dell’economia cognitiva è che gli individui, diversi dall’homo economicus, tendono a considerare la disutilità di una perdita maggiore dell’utilità di una vincita delle stesse dimensioni; è la Prospect Theory che è valsa a Daniel Kahneman, insieme a Vernon Smith, il Nobel per l’economia e per la quale il fallimento nel raggiungere l’obiettivo di guadagno della giornata è percepito da tassisti come una perdita da evitare lavorando più a lungo; mentre il superamento dell’obiettivo è percepito come una vincita, ottenuta la quale i tassisti sono meno incentivati a continuare il servizio.
La risposta della politica economica dovrebbe invece essere liberalizzare, perché la mano invisibile di Adam Smith del libero mercato, diversamente, non smette mai di lavorare.

Wednesday, January 11, 2012

Taxi 6378 rifiuta la corsa

Ieri sera un tassista all' aeroporto di Fiumicino si è rifiutato di effettuare la corsa per Ostia, perchè ritenuta troppo corta (circa 25€). Il suo numero di taxi è 6378. 

Anche il tassista seguente ha inizialmente protestato ma quando ha visto che ho fotografato il numero di targa ha preso la corsa, anche se poco volentieri. 

Il comportamento dei tassisti di Roma è disgustoso ed il servizio che offrono è pessimo. Mi auguro che denunciandone i comportamenti scorretti si ottengano dei risultati. 

In Fede, 

Christian Mascia

Questo è questo, per dirla con Michael Vronsky


Il concetto, cari tassisti, è molto semplice: siete pochi, siete cari, siete una categoria chiusa. In queste settimane sentiremo i tassisti ripetere, come stanno già cominciando a fare dopo le dichiarazioni sugli interventi imminenti di gennaio, che i taxi sono anche troppi, che ce ne sono tanti fermi in giro — «Guarda là, guarda te se sono pochi!» — e quello del tassista è un lavoro terribile, da proteggere.
Non c’è nemmeno bisogno di leggere un giornale o guardare la tv: chiunque di tanto in tanto abbia preso un taxi negli ultimi anni si è sentito proporre una menata infinita, non richiesta e penosa, sulla dura vita del tassista, sulla scarsa collaborazione delle istituzioni — tutto nello specchietto retrovisore — sul fatto che le tariffe notturne non siano così care (d’estate partono anche un’ora e mezza prima del tramonto, e a Milano sali che ci sono sei euro e mezzo così, gratis, sul tassametro). E non si capisce perché, se il lavoro fa così tanto schifo, non vadano a farne un altro. Perché poi a me cosa vuoi che me ne freghi se sei un tassista insoddisfatto. Essendoci al mondo il cancro, voglio dire, se devo preoccuparmi di problemi, francamente ho altre priorità.
Troviamo un ammortizzatore per chi ha comprato la licenza, e poi permettiamo a altri di fare quel mestiere, frequentare quel mercato, salire su un mezzo loro o altrui per cominciare a lavorare con un navigatore, una patente, un culo di pietra. Liberalizzarono il commercio, e i negozianti dicevano che la licenza era la loro liquidazione, fingendo di non sapere che la liquidazione è un diritto dei dipendenti, non degli imprenditori. Insomma Bersani agì, e i commercianti non poterono che mettersela via. Ora succederà lo stesso: i taxi non sono un patrimonio dell’Unesco. È molto semplice. E se i taxi sono troppi o pochi lo deciderà sapete chi? La gente, il mercato, i prezzi. E non c’è molto altro da dire: è così, lo sanno tutti, e gli unici che la pensano diversamente sono i tassisti. «È un lavoro schifoso, faticosissimo, un sacrificio senza guadagno, ma lo voglio fare solo io» non è la madre delle posizioni credibili. (Matteo Bordone)

Tuesday, January 03, 2012

Da Italians (Corriere Online) 14 Dicembre 2011


Pare che i tassisti ce l’abbiano fatta ancora una volta
Caro Beppe, pare che i tassisti ce l’abbiano fatta ancora una volta e che l’agognata (da tutti, fuorchè da loro) liberalizzazione non riuscirà a farla neppure il governo Monti. E se parlassimo un attimo di questa ‘benemerita’ professione? So bene che magari per te diverrà poi difficile prendere un taxi in qualunque città italiana (salvo indossare i baffi finti e la parrucca), però, possiamo ‘criminalizzare’ un attimino la categoria? Premesso che, ne sono convinto, esistono tassisti onesti e corretti, l’esperienza mia (e probabilmente tua, nonchè di tutti – dico tutti – i miei amici e conoscenti) è la stessa, identica, raccontata tante volte da “Striscia la Notizia”. Non tutti ma tanti, troppi, dimenticano il tassametro, soprattutto se il passeggero è un ignaro turista orientale. L’esempio più famigerato è quello del volo Tokyo-Roma (i cui passeggeri giapponesi vengono trasportati in centro per ‘appena’ 200€ senza tassametro): che misure sono state prese dalle autorità e dalle associazioni di categorie? Continuando: non tutti ma tanti, troppi, rifiutano corse meno appetitose di altre, schivando i vari obblighi di legge e regolamenti comunali. Tanti, troppi, non rispettano le regole di circolazione e di stazionamento. Tanti, troppi, hanno comportamenti fra lo scortese e il maleducato. Sbaglio? Forse, ma se invece è vero, siamo sicuri che sia sconveniente ‘criminalizzare’ questa categoria, che fra l’altro rappresenta uno dei biglietti da visita del nostro Paese rispetto a turisti e uomini d’affari del mondo intero? Io invece proporrei proprio di “criminalizzarla”, tentando così di far aumentare in maniera considerevole il numero di tassisti onesti e corretti che, ripeto, esistono di sicuro. Chiudo rallegrandomi del fatto che “Italians” pubblichi le firme ma non le foto di chi scrive: anch’io ho bisogno di prendere i taxi… Cordialmente,
Marco Pisano

NON SALITE su Taxi con targa DA16.... (purtroppo manca il resto)


(Dal Corriere Online del 3 Gennaio 2012) 
Fiumicino-Pigneto, la truffa del taxi
Vittima una coppia romana il 1° gennaio: corsa da 130 euro (con minacce). Tassametro manomesso negli ultimi 500 metri la banconota da 50 che si trasforma in un pezzo da 10


ROMA - Buon anno, caro cliente. Per salutare l’arrivo del 2012, il conto è servito: 130 euro per una corsa in taxi da Fiumicino al Pigneto, e comprese nel prezzo una «accelerata» a rotta di collo fino ai 200 chilometri orari, due scatti supplementari manomettendo il tassametro negli ultimi 500 metri, l’intimidazione della signora a bordo e il funambolico raggiro finale dello scambio di banconote, che neanche i bari delle «tre carte» ne sarebbero capaci.
Taxi truffa, ci risiamo.
Alla vigilia degli aumenti dei prezzi delle corse, che il Campidoglio si appresta a ratificare la settimana prossima, l’ultima disavventura capitata a una coppia di romani ha dell’incredibile.

Ore 23.30 di domenica, primo gennaio, aeroporto Leonardo da Vinci: il «biglietto da visita» della Capitale. «Io e mia moglie eravamo stati a Istanbul per Capodanno - racconta D., funzionario di una importante società privata - e l’aereo aveva fatto ritardo. Stavamo aspettando un taxi fuori, accanto alla corsia riservata, quando un’auto bianca con la scritta “6645” sulla fiancata si avvicina e l’autista ci dice che era a fine servizio e stava rientrando a Roma con suo cugino. Eravamo stanchi, la vettura sembrava regolare e ci siamo fidati. Poveri noi».

Una volta a bordo, bastano pochi secondi alla giovane coppia per capire di essersi messa in un guaio. «Il tassista, sui 25-30 anni, e il complice, di poco più grande, bofonchiano tra loro. Uno dice all’altro: molti un taxi con due persone non lo prendono. Oppure: di notte non si sa mai chi incontri. Parlavano a bassa voce, mi dà l’idea che volevano intimidirci». Il cliente sul sedile posteriore, adesso, è davvero preoccupato: si avvicina alla moglie e le stringe la mano. «Oddio, speriamo bene». Dopo la rampa, il taxi imbocca la Roma-Fiumicino: neanche venti chilometri, ma sembra Vallelunga. «Noi paralizzati dietro, con gli occhi puntati sul contachilometri, e la velocità che continuava a salire. È arrivato a 200 all’ora. Terrificante».

Intanto il tassametro correva: Eur, Cristoforo Colombo, San Giovanni... «Noi abitiamo nel primo tratto della Casilina, e a Porta Maggiore la cifra raggiunta era di 71 euro». Ancora poco, evidentemente. «È stato a quel punto che mi sono accorto che il tassista giocherellava con il tassametro. Nel giro di pochi metri il conto è salito a 83 euro, poi io ho chiesto di fermarci un po’ prima, per non fargli vedere il portone, e un’ultima manomissione lo ha portato a 90».

Oplà, la stangata era fatta. Non ancora: «Terrorizzati, con l’unico desiderio di scappare e chiuderci al sicuro dentro casa, gli ho dato una banconote da 50, una da venti e due da dieci. Lui se li è messi in tasca e un attimo dopo li ha ritirati fuori». La banconota da 50 non c’era più. «Ti sei sbagliato, mi hai dato 10 e non 50», fa il tassista impostore. «Neanche per sogno, sono sicurissimo!». La moglie intanto era scesa dall’auto e...
«Il compare, con aria minacciosa, senza fiatare, le si è avvicinato. Io lo seguivo con la coda dell’occhio. Mi sono detto: finisce male, chiudiamola qui. Allora ho tirato fuori altri 50 e lui, beffardamente, mi ha dato il resto di dieci». Totale 130 euro, appunto.

Dettaglio non ininfluente: la targa. Il cliente l’ha segnata ed è andato subito al commissariato Porta Maggiore. «Torni domani per formalizzare la denuncia», gli hanno detto. Al Pra l’auto risulta intestata a «Nuova tassistica 2001 società cooperativa». La targa, a beneficio dei prossimi malcapitati, inizia con le lettere «DA» e prosegue con «16...». Fine della storia.

Ma insomma. E adesso? Le tariffe delle auto bianche sono ferme da qualche anno, è vero: sarebbe ingiusto negare alla maggioranza di tassisti onesti l’adeguamento legato agli aumenti dei costi, benzina, assicurazione e il resto. Ma la sicurezza dei clienti? E i controlli? E le sanzioni contro i tanti, troppi delinquenti al volante che, non dimentichiamolo, sono concessionari di un servizio pubblico? E la figuraccia che la capitale d’Italia si regala agli occhi delle migliaia di turisti, e anche dei molti romani, catapultati in viaggi da incubo?

Fabrizio Peronaci

Sunday, December 04, 2011


Oggi alle 12.15 ho preso un taxi N. Licenza 434, una macchina bianca grande tipo monovolume, mi ha fatto pagare 3€ aggiuntive come supplemento da stazione Termini, che 
1. Era di €2 e non 3
2. é stato eliminato dal TAR a Ottobre 2010

Il tassista non esibiva le tariffe del comune nelle sedie.

Saluti

Andrea Zoso

Truffa


Buongiorno,
desidero segnalare una pesante truffa da me subita presso l'aeroporto di Ciampino in data 29 marzo 2011 attorno alle ore 13:30. 
Il tassista/ladro in questione, che con molta probabilità non era neppure in regola, stava parcheggiato con altre auto recanti la scritta "TAXI" nel parcheggio presso la fermata dell'aeroporto riservata ai tassisti. Rientravo dall'estero e dovevo recarmi presso un hotel in viale Opita Oppio da cui l'indomani sarei dovuta ripartire per la Sardegna. Oltre ad avermi imposto un prezzo di 45 euro (ho avuto conferma di quanto fosse esagerato la mattina seguente, viaggiando con un taxi regolare da me contattato chiamando il numero 063570), a fine corsa, dopo che gli avevo consegnato una banconota da 50 euro, si è permesso di restituirmi una banconota da 10 euro sostenendo che gli avevo consegnato solo quella, rubandomi così altri 40 euro che avevo in cambio e facendomi pure credere che mi concedeva uno "sconto" di 5 euro. Insomma, con questo astuto "giochetto" mi ha rubato un totale di 80 euro. Vi chiederete come io possa essere cascata in questo tranello e sinceramente me lo sto domandando anch'io da ben due giorni. Probabilmente la stanchezza dopo un lungo viaggio con parecchi bagagli e il fatto di non aver ricevuto mai prima delle fregature del genere non mi hanno fatto realizzare subito ciò che sta accadendo. Così, dopo che il signore in questione per tutto il viaggio non aveva fatto altro che distrarmi chiacchierando amichevolmente, quando a fine corsa mi ha contestato la banconota che gli avevo consegnato e che lui aveva accuratamente fatto sparire, ho avuto davvero il dubbio di aver fatto io confusione nel consegnarla, provenendo in quel momento da un Paese in cui si usa un'altra banconota. Solo quando sono entrata nell'hotel e ho saldato il prezzo della mia stanza alla reception, ho potuto constatare con sicurezza che potevo aver consegnato al ladro in questione solo la banconota da 50 euro e non poteva essere altrimenti.
L'indomani mattina, tornando a Ciampino, ho trovato un attimo per esporre il fatto ad un gruppo di poliziotti che erano presenti in quel momento all'aeroporto. Purtroppo non ho potuto concludere niente perché non avevo annotato il codice identificativo dell'auto del tassista (sempre che lo avesse) e nemmeno il numero di targa. 
Vi segnalo comunque l'accaduto perché vorrei che questi individui non la spuntassero sempre liscia e che in particolare presso l'aeroporto di Ciampino, la Polizia effettuasse una volta per tutte dei controlli accurati che mettano definitivamente questi ladri nell'impossibilità di continuare a compiere i loro furti. 
Grazie per l'attenzione e un cordiale saluto.
Roberta

ps

Una precisazione: il Viale Opita Oppio a cui faccio riferimento nella mia email di ieri, che qui riprendo, si trova ovviamente a Roma (Zona Tuscolana). 
Grazie ancora per la cortese attenzione. 

Buongiorno,

sono un ragazzo tutti i giorni faccio il pendolare e in alcuni casi per ritardi dei treni ho provato a prendere un taxi alla stazione termini precisamente alle laziali chiedendo che mi venisse offerto il servizio alcuni di loro si sono avvicinati e in modo minaccioso anno detto filippo de merda imbiancone devi anna a piedi queste persone potevano essere 6 o 7 allontanatomi perche un po intimorito attraversavo la strada e su un pezzo di carta annotavo i numeri delle licenze in modo particolare vedevo un uomo di piccola statura salire sul suo taxi n 5335 sono riuscito a scrivere e fuggire per la paura 4077 1090 6640 2730 preciso che il mio orario di arrivo e alle 13 30 e tutti i giorni vedo le solite facce a cercare qualche straniero da spennare ma i vigili dove sono la polizia dov'e'?
Theo

Buongiorno,

questa mattina ho preso il taxi da piazza della Chiesa Nuova direzione Termini.
Premetto che non sono romano e il tassista l'ha capito subito. 
Arrivato in stazione vedo che la tariffa applicatami è quella 2 (da applicarsi non in centro ma bensì fuori GRA)
Faccio presente e il tassista mi dice che deve essere rimasta inserita.

Licenza 1882  (Se non ricordo male Salati Massimo o Massimiliano)

Grazie

Alessandro

Milano, sabato notte: taxi? Nulla





Vi riporto pari pari quello che ho scritto al comune di Milano questa mattina. Non aggiungo commenti, ma li attendo, molto volentieri, soprattutto dai tassisti, perchè sono proprio curiosa di capire quali sono le motivazioni (ammesso che ce ne siano di plausibili)….. Ecco qua.
Sabato notte, uscendo da un locale di piazza Affari, ho camminato per 1 ORA tra Piazza Duomo, Via Dante, Piazza Cordusio, Largo Cairoli e Piazzale Cadorna, senza trovare un taxi disponibile. Ho chiamato innumerevoli volte i servizi radiotaxi 8585 e 6969 trovandoli occupati o per sentirmi buttare giù la cornetta dopo lunghe attese. Alla fine, ho atteso al freddo che un amico andasse a casa A PIEDI in Via Rasori a recuperare la macchina. Ci vorrebbe una denuncia per interruzione di pubblico servizio, oltre che istigazione alla guida in stato di ebrezza. Fortunatamente il mio amico non aveva bevuto, ma se avessimo bevuto un cocktail, che non è reato, come avremmo fatto a raggiungere casa? Neanche in India o in Cina mi è mai capitata una cosa del genere. Una città internazionale come Milano non si può permettere di non avere taxi disponibili in pieno centro durante il weekend. Vergogna! Vergogna al comune che non vigila sui servizi pubblici e anche ai tassisti evidentemente non sentono la crisi! (a mio nonno, tassista a Milano per 40 anni turno notturno, si rivolteranno le budella al sentire l’accaduto).

Marina Toffoli,

da Italians - Corriere.it

Friday, January 28, 2011

Vigili a Fiumicino, pressoché introvabili

Un lettore ci ha scritto che a Fiumicino esistono 3 vigili in borghese che conoscono bene la situazione di delinquenza dei tassisti romani e che, nel loro piccolo, cercano di combatterla.

Ci dicono che questi vigili adibiti ai taxi sono in borghese (chissà perché visto che sarebbero molto più utili ai turisti se fossero in divisa). Ci dicono che sono in borghese per poter spiare i tassisti delinquenti. Ma siccome sono sempre gli stessi 3 vigili i tassisti li conoscono bene e il risultato è che non servono molto. Infatti se chiedete a un tassista di indicarvi un vigile la risposta è sempre uguale "sono in giro, non sappiamo dove sono". Ma quando servono a loro sanno subito dove trovarli - alla faccia della tenuta in borghese.

Uscendo dal terminale all'arrivo del T3 si è subito circondati da una folla di procacciatori (attività illegale) e tutti con cartellino di agenzia al collo, per darsi una veste "ufficiale". Le agenzie a cui appartengono dovrebbero perdere immediatamente la licenza per aver lasciato il proprio personale procacciare apertamente.

Nel caso aveste bisogno dei vigili per far valere i vostri diritti sarà molto difficile trovarli. Se vi rivolgete all'ufficio informazioni vi daranno un numero di telefono sbagliato: 06 6595 4030 "noi abbiamo solo questo" "abbiamo i numeri che ci comunicano" vi sentirete dire.

Il numero corretto: 06 6595 3530 segnatevelo, funziona!

I RINCARI DI ROMA E LA QUALITÀ DEL SERVIZIO

Salviamo i tassisti dal mal di rendita

Il mostruoso (+54% per i primi cinque chilometri) aumento delle tariffe dei taxi di Roma è una notizia che va oltre la questione specifica. È specchio di tre tendenze molto diffuse nel Paese, tutte preoccupanti. I trasporti, a Roma ma non soltanto, non sono considerati un servizio, bensì una rendita. E il passeggero, turista o residente che sia, non è un cliente o un utente; è un pollo da spennare, o una seccatura da evitare. Accade, arrivando a Fiumicino o a Ciampino, di sentirsi chiedere da un tizio: «'Ndo va?». Non vuol sapere dove andate. Vuol sapere se siete italiani o stranieri. Se la risposta è «what?», il taxi sarà subito pronto, magari per avventurarsi lungo il Grande raccordo anulare. Se rispondete «vado in centro» o «sono affari miei», trovare un'auto disposta a caricarvi e a portarvi a destinazione sarà un'impresa.

In tutto il mondo, il numero dei taxi segnala le dimensioni e il potere d'acquisto della classe media. A Mosca ce ne sono pochissimi: i ricchi hanno limousine con autista; gli altri vanno in metropolitana. A Berlino, a Londra, a New York ce ne sono moltissimi: il taxi non è considerato una bizzarria da viziati, ma un'opportunità per chi vuole evitare la trafila dei parcheggi, dei permessi, delle multe. La classe media italiana è strangolata da un'inflazione che torna a crescere, e colpisce in particolare quei piccoli consumi - bar, ristoranti, vacanze, viaggi brevi - che non sono lussi da sibariti ma il motore di un'economia come la nostra, che valorizza poco il suo straordinario potenziale turistico. Tra i principali freni dell'economia italiana c'è poi, com'è noto, la cappa corporativa. Provate a chiedere ai tassisti romani - o milanesi, dove corposi aumenti sono scattati da poco - se sono contenti delle nuove tariffe. In tanti sono preoccupati. Temono, o hanno verificato, di lavorare meno. Preferirebbero lavorare di più e guadagnare di più. Aspettativa che andrebbe incoraggiata, anche con la leva fiscale. Invece accade il contrario.

Non si tratta di colpevolizzare una categoria piuttosto che un'altra. Tanto più una categoria eterogenea come quella dei tassisti. A chiunque sarà capitato l'imbroglione e, in percentuale senz'altro superiore, il professionista corretto; l'energumeno che non vuole chiudere il finestrino a gennaio né abbassare la radio che informa a tutto volume sul mercato invernale della Lazio, e la persona deliziosa con cui aprire una conversazione. Dei tassisti si parla molto anche perché hanno un peso particolare pure in politica, per due motivi: possono bloccare una città, com'è accaduto non solo a Roma ma anche a Parigi; e sono rimasti - in una società parcellizzata come la nostra e in un tempo segnato dalla comunicazione a distanza - una delle ultime figure professionali a contatto con la gente, capace talora di veicolare un'opinione, un orientamento, il giudizio su un personaggio (quanto hanno giovato i tassisti milanesi a Formentini, e quanto i loro colleghi romani hanno danneggiato Rutelli?).


Questo peso politico viene usato, talora con spregiudicatezza, da una categoria che legittimamente si difende da una proletarizzazione che all'estero è ormai avvenuta. «Sapete perché sono aumentate le tariffe dei cab a Manhattan? Perché è aumentata pure la quota di iscrizione ad Al Qaeda» ride David Letterman, alludendo all'invasione di tassisti dai più remoti Paesi islamici. Noi restiamo affezionati ai nostri tassinari; purché il costo non continui a crescere in modo inversamente proporzionale alla qualità del servizio. A Manhattan parleranno pure un inglese strano, ma se indugi per strada si ferma un taxi a chiedere se per caso hai bisogno. A Fiumicino siamo fermi a «'ndo va?».

Aldo Cazzullo
27 gennaio 2011 dal Corriere della Sera

Friday, September 24, 2010

La tratta salata: confronto costi nel percorso centro città-aeroporto nelle città europee

Questo articolo parla di un'analisi effettuata sui costi delle tratte centro città-aeroporto effettuata sulle principali città europee. L'amara sentenza su Roma: il 42% in più sulla media europea.

Nell'articolo una tabella aiuta a capire meglio questo disequilibrio:


TAXI: Adoc, no aumenti, la tratta centro-aeroporto di Roma costa il 42% in più della media europea

Data pubblicazione: 2009-09-30

Adoc contraria a un possibile aumento delle tariffe del servizio taxi romano, soprattutto per la tratta che collega l'aeroporto al centro città. Per Adoc, al contrario, va aumentato il numero delle vetture in servizio.

"Sarebbe vergognoso aumentare del 25% il prezzo di una corsa da Roma a Fiumicino - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - per equiparare le tariffe praticate dai tassisti dei due Comuni. I tassisti di Roma sarebbero penalizzati dall'aumento, che potrebbe portare a una diminuzione delle potenziali corse, a vantaggio di altri sistemi di trasporto quali treno e NCC, con cui è possibile spendere anche 30 euro per una corsa dal centro all'aeroporto. Piuttosto di aumentare le tariffe, che al contrario andrebbero diminuite, è necessario aumentare il numero delle vetture in servizio. Sarebbe opportuno, inoltre, individuare e sanzionare duramente, con la sospensione e nel caso di ricaduta con la revoca della licenza, i tassisti disonesti che applicano tariffe raddoppiate ai turisti. Anche all'aeroporto di Ciampino si sono verificate irregolarità, con ritocchi molto forti delle tariffe destinate ai turisti, anche italiani. Nonostante il settore abbia visto accolte tutte le richieste di aumento delle tariffe, anche contro il nostro parere, ancora oggi siamo costretti a registrare casi di sopruso a danno dei clienti e dei turisti. Che meritano un servizio qualitativamente migliore e a prezzi infinitamente inferiori a quelli attuali".

Secondo le stime dell'Associazione a Roma si paga il 42% in più della media europea per la stessa tipologia di corsa.

"La media europea per una corsa dal centro città all'aeroporto è di 28 euro, il 42% in meno della tratta Roma centro-Aeroporto di Fiumicino - continua Pileri - solo Londra ha una tariffa più elevata, di 55 euro. A Dublino il costo è le metà di Roma, a Barcellona il 77% in meno. A New York, inoltre, si pagano 30 euro, il 33% in meno, per un tratto di maggiore lunghezza. Crediamo sia opportuno, inoltre, che prima di una modifica al tariffario di un servizio pubblico quale i taxi debbano essere ascoltate tutte le Associazioni dei consumatori, e non solo alcune scelte in modo discrezionale e soggettivo dall'amministrazione comunale. Venendo meno ad un impegno preso prima delle elezioni".

Ecco quanto costa andare dall'aeroporto al centro città in Italia e in Europa

Principali città europee

CITTÀ'

TARIFFA MEDIA

DIFF.% con ROMA

Parigi

37,50 €

-6,6%

Barcellona

22,50 €

-77,7%

Londra

55,00 €

+37,5%

Praga

17,50 €

-128,5%

Vienna

30,00 €

-33,3%

Bruxelles

27,50 €

-45,4%

Madrid

22,50 €

-77,7%

Amsterdam

25,00 €

-60%

Helsinki

25,00 €

-60%

Berlino

25,00 €

-60%

Edimburgo

30,00 €

-33,3%

Dublino

20,00 €

-100%

MEDIA EUROPEA

28,12 €


Le lobby vincono sempre

Scritto da: Sergio Rizzo del Corriere della Sera il 23/09/2010
I taxi: ecco una cosa almeno sulla quale abbiamo anticipato i francesi. Perché se in Francia la liberalizzazione si è rivelata ora una pia illusione, in Italia da un bel pezzo ci siamo tolti dalla testa l' insano proposito. Ricordate la prima «lenzuolata» di Pier Luigi Bersani quando l' attuale segretario democratico era ministro dello Sviluppo economico? Lì dentro c' era, appunto, la liberalizzazione delle licenze dei taxi. Cosa perfino ovvia, per una economia che vuol dirsi «liberale» (prendere esempio dagli Stati Uniti, che tutti, destra e sinistra, osannano) ma che in Italia, Paese delle lobby, degli ordini e delle corporazioni, è stata interpretata come una bestemmia in chiesa. Ragion per cui, in un modo o nell' altro, è finita silenziosamente nel dimenticatoio. Con la complicità, quel che è più grave, delle amministrazioni locali: mentre i prezzi continuano a salire. A Roma i tassisti hanno incassato dalla giunta del sindaco Gianni Alemanno un nuovo robusto aumento (fino al 25%) delle tariffe. D' altra parte, non sono forse stati fra i suoi grandi elettori? Memorabili i festeggiamenti in Campidoglio del nuovo sindaco, la notte della sua elezione, proprio davanti al popolo dei taxi, esultante. A Milano si dovranno accontentare invece di un aumentino fino al 2%, dopo i rincari ottenuti gli anni scorsi. E che rincari: nel 2007, mentre si discuteva la liberalizzazione proposta da Bersani, la tariffa venne innalzata del 23,37%, da 77 a 95 centesimi al chilometro. In compenso le licenze sono bloccate e anche l' ipotesi di introdurre il secondo autista, che avrebbe per lo meno portato a un aumento delle macchine sempre in circolazione, è stata penosamente archiviata dopo un periodo di inutile sperimentazione. Provate ora a salire di sera su un taxi milanese: vedrete il tassametro partire da 6 euro. Quasi dodicimila delle vecchie lire. Per non parlare delle tariffe per le corse agli aeroporti delle due più grandi città italiane. Ormai costa quasi più il taxi dell' aereo. A proposito, vi siete mai chiesti perché Roma e Milano sono le uniche due grandi città europee che non siano collegate all' aeroporto con una metropolitana degna di tal nome?

Friday, July 02, 2010

Caccia al truffatore


Sei mesi fa ho preso un taxi da Fiumicino per Roma la corsa mi è sembrata
subito strana perchè uscito dal terminal T3 un tassista si è proposto per
portarmi a Roma, dopo qualche minuto mi accorgo che il taxi non era in fila ma
fuori dagli stalli che delimitano il parcheggio taxi. In quel momento non ho
fatto caso alla situazione ma all'arrivo invece dei 40 euro mi sono stati
chiesti 70 euro.

Saluti Marco Rossini

Sardi Truffati

Dal Corriere (http://is.gd/dcyWa)

TRASPORTI E POLEMICHE

Ciampino, tassista truffa 102 euro
per una corsa dall'aeroporto a Roma

Denunciato da due sardi diretti all'ospedale: la tariffa fissa per il centro è di 30 euro, 50 se fuori le mura

ROMA - Nel pieno della polemica tra tassisti, albergatori e noleggiatori romani, a poche ore dal vertice con il sindaco Alemanno, i «furbetti del tassametro» non si danno per vinti. Un tassista della Capitale è stato denunciato per aver tentato di truffare due clienti.
Il suo tassametro, che segnava 51,80 euro a fine corsa, ha raddoppiato il conto passando a 102 euro davanti e due cittadini sardi che, sbigottiti, hanno chiesto spiegazioni. «Il tragitto era fuori le mura e quindi la cifra raddoppia», ha risposto il conducente disonesto, nemmeno scalfito dalla consapevolezza che per la corsa - in base alle delibere comunali - non avrebbe dovuto chiedere più di 30 euro.

Taxi in coda all'aeroporto di Ciampino (Jpeg)
Taxi in coda all'aeroporto di Ciampino (Jpeg)
AUMENTI BLOCCATI - Sì perché la corsa incriminata era quella tra l’aeroporto G.B Pastine di Ciampino e l’ospedale Sant'Andrea. Tuttalpiù il tassista avrebbe potuto chiedere una maggiorazione per aver superato, dal lato opposto della città, la cinta muraria. Ma l'esorbitante conto da 102 euro era totalmente ingiustificato.
La corsa dallo scalo aeroportuale in zona sud est a Roma nord, in via di Grottarossa, poteva in effetti costare intorno ai 50 euro. E giunti all’ospedale, i due malcapitati avevano messo mano al portafogli per pagare 51,80 euro, il prezzo indicato nel tassametro del taxi. Ma a quel punto il prezzo era raddoppiato.

Discussione tra tassista e clienti a Ciampino (Jpeg)
Discussione tra tassista e clienti a Ciampino (Jpeg)
IDENTIFICATO DAL TRANSPONDER - Sul momento, nonostante avessero chiesto spiegazioni all’autista del mezzo, i due sardi hanno pagato gli oltre cento euro senza fare troppe storie poiché dovevano andare con urgenza all’interno dell’ospedale. Ma non si sono persi d’animo per il torto subito.
Giunti nuovamente a Ciampino hanno raccontato tutto alla polizia giudiziaria della Polaria che, grazie alla testimonianza, ai filmati del nuovo sistema di video sorveglianza e del sistema «transponder» che identifica elettronicamente i taxi dell’aeroporto G.B. Pastine, ha rintracciato e denunciato il tassista.

Redazione online
16 febbraio 2010(ultima modifica: 17 febbraio 2010)

Varese55 accusa il CdSera, ma i taxi non sembrano angioletti

dal Corriere

taxi truffa: 400 euro da Fiumicino a Termini (http://www.06blog.it/post/8319/taxi-truffa-400-euro-da-fiumicino-a-termini) Taxi, la truffa del tassametro (http://tuttetruffe.blogspot.com/2009/01/taxi-la-truffa-del-tassametro.html) Taxi, categoria sotto osservazione: tra truffe e scorrettezze (http://www.ditascanostra.it/2010/taxi-categoria-sotto-osservazione-tra-truffe-e-scorrettezze) Taxi: truffe sulle tariffe da Ciampino a Roma. Scoprite come..(http://vacanze-nel-mondo.noiblogger.com/taxi-truffe-sulle-tariffe-da-ciampino-a-roma-scoprite-come/) TAXI: ROMA; CON NATALE E TURISTI SPUNTANO LE TRUFFE (www.noitassisti.com/?q=node/1845) Taxi a staffetta, truffa perfetta (http://forum.roma.corriere.it/taxi/23-06-2010/taxi-a-staffetta-truffa-perfetta-1571945.html Ciampino, tassista truffa 102 euro per una corsa dall'aeroporto all'ospedale (http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_febbraio_16/tassisata-truffatore-denunciato-1602473718368.shtml E il tassista lo truffa: 50 euro invece di 30 (http://nottebiancaroma.splinder.com/post/18166563) Tassametro gonfiato, denunciato tassista (http://www.esplorandoroma.it/EsPlOrAnDo-Roma-News/Notizie-da-Roma/tassametro-gonfiato-denunciato-tassista.html?option=com_content&Itemid=88&catid=46&id=649&lang=it&view=article&fontstyle=f-larger) Tassisti Ladri (http://tassistiladri.blogspot.com/) Truffe e mazzette dei taxi di Roma (http://metropolitana.splinder.com/post/19524028) Inchiesta sul racket dei tassisti ultrà (http://www.hwupgrade.it/forum/archive/index.php/t-1334656.html) Centro, truffe ai turisti: dal caffè al taxi tutto è più caro (http://roma.repubblica.it/dettaglio/centro-truffe-ai-turisti:-dal-caffe-al-taxi-tutto-e-piu-caro/1667056) Investe e uccide un anziano sulle strisce tassista-pirata ... (http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_luglio_10/tassista_pirata_strada-1601556740225.shtml) Roma, tassista uccide un passante sulle strisce. Non era la prima volta (http://www.assodemoscoop.it/news/94-roma-tassista-uccide-un-passante-sulle-strisce-non-era-la-prima-volta.html) ROMA, BIMBO IN GITA INVESTITO DA TASSISTA PIRATA (http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2000/11/04/1470286-ROMA-BIMBO-IN-GITA-INVESTITO-DA-TASSISTA-PIRATA.shtml) Fiumicino, fermato tassista ubriaco aveva a bordo una cliente (http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_gennaio_21/tassista-ubriaco-roma-aumenti-1602322926984.shtml) Tassista ubriaco travolge un pedone. Arrestato (http://www.lunico.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=1

"Caro cliente, so' cinque euro in più. Mica so' scemo..."

Sono tornato da Londra, atterrato a Ciampino. Un cartello in bella vista dice che entro le mura aureliane il costo deve essere di 30 euro. Io dovevo andare a Piazza San Cosimato quindi la tariffa era fissa, appunto 30 euro. All'inizio i tassisti mi chiedono dove devo andare e, una volta saputo, diciamo che uno di loro si "sacrifica" e mi carica. Arrivati a destinazione gli do 50 euro e il guidatore me ne da 15 di resto, alle mie rimostranze mi dice (testuali parole): "...Allora la prossima volta devi prendere il primo della fila, hai visto che lui non ti ci voleva portare e ti ha dato a me? E che so' scemo che te ce doveva portà lui e invece mo' ce perdo io?".
Ascoltato ciò ho semplicemente detto che sarebbe stata la polizia o i carabinieri a decidere chi aveva torto o ragione. Il tassista a quel punto mi ha dato immediatamente, terrorizzato da se stesso e dal suo tentativo di TRUFFA (immagino), il resto giusto e ha avuto la faccia tosta comunque di chiedermi che cosa c'era di sbagliato in quello che aveva appena fatto...
Faccio notare che non avevo bagagli e non era orario notturno, semplicemente era un disonesto come ce ne sono tanti, tra i tassisti e tra tutti gli altri. Solo che i tassisti hanno, più di molte altre categorie, la responsabilità dell'immagine che si offre della città: il loro comportamento quando è furbesco o illegale danneggia tutta la categoria e tutti i cittadini di Roma.
Ps: sono nato e vivo a Roma da 36 anni, poveri turisti: se il comportamento è questo pure verso chi ci abita e conosce la categoria, figuriamoci con gli stranieri come si comportano...!!

di Pietro Cattaneo

Thursday, January 28, 2010

A Ciampino, Giovanni ha paura dei propri colleghi...

Carissimi direttori del sito tassisti.ladri.. pur riconoscendo mio malgrado che e' tutto vero quello che raccontate nelle pagine del succitato sito vorrei farvi notare che fortunatamente state parlando di una piccola minoranza e migliaia di tassisti romani sono onesti ed educati come il sottoscritto e mi farebbe immensamente piacere se nel vostro sito venga messo in luce che non tutti i tassisti sono ladri ma ci sono anche molti padri di famiglia che si alzano alle 5,00 del mattino o tornano a casa alle 2,00 di notte e che lavorano onestamente come tutte le porsone che scrivono sul sito. detto questo vorrei ringraziarvi ed invitarvi a comunicare alle autorita' competenti tutto quello che accade , specialmente all'aeroporto di Ciampino , dove anche noi tassisti onesti abbiamo paura di fermarci ad espletare il servizio,perche come da voi sottolineato piu volte li e' terra di nessuno e sono anni che noi tassisti onesti facciamo presente alle autorita il problema senza che nessuno abbia realmente voglia di risolverlo........forse anche le autorita' competenti hanno la loro parte di responsabilta.
Salutandovi cortesemente vi indico solo il mio nome di battesimo perche la paura di ritorsione dei delinquenti che stanno a Ciampino e' forte, immaginate come possiamo lavorare noi tassisti onesti. Giovanni.

Testimonianza di un tassista romano

Scusate il disturbo, sono uno dei tanti tassisti onesti romani, che lavorano dalle 10 alle 12 ore al giorno nel traffico romano compresi sabato , domenica e festivi.
Per prima cosa vi chiederei cortesemente , se siete persone vere e sincere, di specificare almeno che ALCUNI TASSISTI SONO LADRI ,e non tutti da come si evince dal vostro sito.
Pur condividendo il disprezzo per alcuni ahimè colleghi farabutti che infangano e distruggono la nostra categoria, vorrei consigliarvi di prendere il numero di targa o di licenza, mà di denunciarlo alle autorità competenti e non metterlo sul sito, in quanto non serve a nulla, quindi se veramente avete voglia , come giusto che sia, di punire e quindi togliere queste mele marce dalla categoria , dovete denunciare la situazione. Infine vorrei porvi un'ultima domanda....
SECONDO VOI, LE AUTORITA', CIOE' , I VIGILI O IL COMUNE STESSO, PENSATE CHE NON SAPPIA COME STANNO LE COSE ??... SONO ANNI CHE NOI DENUNCIAMO QUESTI FATTI, EPPURE NESSUNO FA NULLA... PERCHE ?? SONO ANNI CHE CHIEDIAMO UN PRESIDIO FISSO DI CARABINIERI O POLIZIA, A FIUMICINO , A CIAMPINO E A TEMINI....
PERCHE' NON C'E' L'HANNO MAI CONCESSO ??? provate a rispondervi, nel frattempo , vi prego di non infangarci ulteriormente, perchè nella categoria c'è gente che lavora seriamente e duramente, e credetemi già questo lavoro è duro in se stesso, poi in questo periodo è quasi insopportabile.
GRAZIE E SCUSATE PER L'INTROMISSIONE.
MAURIZIO BUCCOLINI

Caro Maurizio,
riceviamo molte lettere come la sua, dai tassisti onesti e loro amici.
Sembra non abbiate letto bene il nostro blog:
qui denunciamo i numerosi tassisti ladri, non abbiamo mai abbiamo affermato che l'intera categoria sia delinquente!
Sappiamo che i tassisti ladri sono circa 3/400 a Roma, lo sanno anche le autorità corrotte che chiudono gli occhi.
E lo sanno benissimo anche tutti i tassisti onesti che lavorano sodo tutti i giorni.
Ma la domanda rimane: perchè la stragrande maggioranza di tassisti onesti non fa niente per estirpare questi vermi che danneggiano l'immagine dell'intera categoria?
Sapete tutto di loro, targhe, numeri di licenza, nomi, ecc. (le autorità se è per questo hanno anche i filmati).
Sapete tutto e non fate niente per impedirgli di lavorare.
Non fate nulla per denunciarli - secondo voi devono essere i turisti stranieri derubati che durante il loro soggiorno a Roma vanno a fare le denuncie ? Ma in che mondo vivete?

Di denunce alle autorità ne abbiamo già fatte tante, senza alcun effetto.
I tassisti onesti cosa fanno? si lamentano che si faccia di tutta l'erba un fascio?
Ma allora:
REAGITE - DENUNCIATE I VOSTRI COLLEGHI - IMPEDITE LORO DI CARICARE ABUSIVAMENTE - AIUTATE I TURISTI INFORMANDOLI ONESTAMENTE - DISTRIBUITE VOLANTINI AGLI AEROPORTI - DICHIARATE APERTAMENTE LA VOSTRA ONESTA'!

Da Ciampino a Roma la strada dei taxi è in salita

Trovare un taxi all'areoporto di Ciampino è veramente non solo un problema ma anche una brutta lezione di vita per un ragazzino di tredici anni.
Martedì 12 dicembre sono atterrata a Ciampino con mio figlio e ho avuto la presunzione di chiedere a uno dei taxisti fermi alla stazione di portarmi a Roma per la tariffa di 30 euro. Nessuno dei taxisti presenti è voluto partire e comunque arrivati a quel punto non sarei salita di certo, il timore di ritorsioni o di trattative spiacevoli una volta a bordo sarebbe diventato realtà. Con noi c'era anche una coppia che arrivava da Londra e che si è rivolta a qualche responsabile all'interno dell'areoporto senza ottenere la minima considerazione. Perfettamente inutile anche rivolgersi al vigile in servizio. Impossibile avere un taxi su chiamata a Ciampino. Come ho risolto il prolblema? Aspettando pazientemente un taxi con passeggero a bordo in arrivo da Roma e che avesse il coraggio di fermarsi anziché ripartire subito.
Taxisti corretti a Roma ce ne sono tanti, ma costretti a subire le angherie di un centinaio di delinquenti preferiscono lasciare sguarnite certe zone che rimangono di dominio dell'inciviltà più inaudita per uno stato democratico. Una volta a bordo del gentile tassista che ci ha portato in via Sistina a trenta euro ha sentito come e con chi fanno le trattative tra Comune e rappresentanti della categoria. Uno dei rappresentanti si fa chiamare P 38 ! E i taxisti seri temono di esporsi perché come minimo si ritrovano con le gomme a terra.
Mi auguro che le denuncie si susseguano e che non cali mai l'attenzione. Quest' esperienza vissuta da mio figlio servirà a far crescere in lui senso civico, ma problemi come questo si potranno risolvere solo con una diffusa cultura delle regole.
Franco Vie

Denuncia di un utente


Sono pochi ma alcuni si danno la pena di denunciare i tassisti disonesti: ecco la denuncia di F Bergallo con tanto di scansione di "ricevuta".

Egregi signori,

vorrei mettervi al corrente di un accadimento quantomeno increscioso accadutomi ieri, 2 novembre 2008, usufruendo del servizio di un vostro taxi.

Riassumo brevemente qui di seguito:

avendo chiamato un vostro taxi, precisamente il 2361, mi sono ritrovato a partire da una tariffa di 10 €.

Avendo quindi chiesto spiegazioni in merito , mi è stata addotta un spiegazione improvvisata che suonava come:” dipende da dove arriva il taxi, oggi è festa …”, quando poche ore prima avevo chiamato un altro taxi, sempre della vostra compagnia, che era partito dalla tariffa di 4 €.

Ora questo significa che chiamando un taxi mi può capitare una vettura che arriva dalla parte opposta della città e mi fa partire una tariffa di 100€? È del tutto discrezionale e dipende da tassista? Esiste una tabella parametrica dalla quale possa risalire esattamente alla cifra di partenza?

Fosse stato solo questo avrei anche lasciato passare. Arrivato a destinazione, il tassametro segnava €17,10 e il tassista me ne ha chiesti 18. esiste “l’automancia”, il caffè, nella tariffa festiva?

Allego scansione della ricevuta che ho dovuto richiedere e che il tassista ha preso da un altro taxi essendone sprovvisto.

Credo fermamente che questo tipo di comportamenti vada a minare l’immagine di onestà della vostra compagnia, che invece mi è stata restituita da altri vostri tassisti onesti e gentili, che esprimevano al contrario un esempio di piena professionalità.

Essendo chiaramente una questione di principio, in quanto suppongo che tutti odino essere presi evidentemente in giro, sono a richiedervi il rimborso della corsa.

Sicuro della vostra professionalità, rimango in attesa di un vostro gentile riscontro

I miei migliori saluti

F. Bergallo

Verona 23 tiene in ostaggio i bagagli

Segnalo una cosa che capita spessissimo ai nostri studenti e docenti (aihme', Americani):

Dal centro di Roma vanno all'aeroporto a Fiumicino, ma invece di onorare la tariffa flat di euro 40, dicono che la corsa costa di piu' ... per via del traffico, per i bagagli, perche' e' festa, perche' c'era una persona in piu', perche' e' presto, perche' e' tardi ... insomma, c'e' sempre un motivo.

Avvertiamo i ragazzi che sono in partenza di avere i soldi pronti per il taxi e di non pretendere il resto da una bancanota da 50. Poi diciamo di scendere dal taxi, prendere i loro bagagli, e poi dare i soldi solo alla fine, dicendo grazie e ignorando le richieste creative per altri soldi.

In data 11 dicembre 2008, pero', un tassista ha portato due studentesse all'aeroporto Leonardo da Vinci, e ha TENUTO IN OSTAGGIO I LORO BAGAGLI, chiedendo soldi in piu' per via del traffico.

Solo quando la ragazze mi hanno telefonato e ho suggerito di prendere il numero dell'autista ha finalmente consegnato i bagagli.

Abbiamo prenotato il taxi (a Roma) chiamando il 3570 ed e' stata assegnata alla corsa il taxi "Verona 23". Il numero del tassista poi era 5611.

Saluti,

Jennifer Wilkin
University of Washington

Wednesday, February 13, 2008

Roma: creatività delinquente senza fine

Erika..e' giunto il tuo momento....pensa che l'ultima volta a Fiumicino, sono salita su un taxi e dopo 500m fa finta che gli si sono rotti i freni. Guarda caso, c'e' un altro taxi dietro l'angolo che passava di lì! Solo che colpo di scena arriva la macchina della polizia e blocca l'autista e mi chiede di firmare una denuncia perche' pare che questa sia una truffa per evitare di fare la fila a Fiumicino....ero felice!!!! Finalmente ne hanno preso uno!
Angela - Londra

Ultimissime: Napoli

Non solo a Roma:

A Napoli is tassista spegne il tassametro appena arrivato e mi dice “dottò so €46”.
Notare che 5 min prima segnava €26.
Gli ho detto che se voleva i €46, prima avrebbe dovuto portarmi in commissariato….

Roberto Castiglioni

Truffe e ricatti: denunciati 5 tassisti

A Roma i carabinieri si sono finti clienti e li hanno smascherati

Si approfittavano dei passeggeri minacciandoli ed estorcendo loro il doppio della tariffa prevista
ROMA - Pugno duro dei carabinieri di Roma contro le numerose truffe messe in atto dai tassisti abusivi o disonesti.
LE DENUNCE - A seguito di numerose segnalazioni di cittadini e turisti che riferivano di vessazioni patite ad opera di tassisti sulle tratte aeroporti di Fiumicino e Ciampino verso la Capitale, i militari del comando provinciale di Roma hanno effettuato una serie di servizi che hanno portato alla denuncia di 2 tassisti per estorsione per aver chiesto il doppio della tariffa stabilita; un tassista per violenza privata, per aver al termine della corsa impedito a due turisti inglesi di scendere dall'auto poiché pretendeva una somma maggiore di quella pattuita; un conducente di auto a noleggio per truffa in quanto guardia particolare giurata già dipendente di una società di vigilanza in permesso retribuito Inps; una persona in quanto, già segnalata per l'esercizio abusivo del servizio di piazza con conducente, con l'auto sottoposta a sequestro proseguiva illegalmente nell'attività.

RICATTI E MINACCE - I controlli hanno permesso di stabilire che risultavano veritiere le denunce di molte persone, soprattutto donne, che riferivano di essere state minacciate da conducenti di taxi che pretendevano il doppio della tariffa prevista. Infatti, una volta caricato il cliente a Ciampino e oramai prossimo a raggiungere il centro della Capitale, il conducente lo minacciava di riportarlo in aeroporto se non avesse aderito alla richiesta di raddoppio della tariffa. Per smascherarli i carabinieri si sono finti clienti, registrando le conversazioni.
12 febbraio 2008 (da il Corriere della Sera)

Saturday, January 12, 2008

Roma: i ricatti dei tassisti

Dal Corriere online

Cari Italians,sono tornato a Milano dopo qualche giorno di vacanza a Roma dove ho potuto sperimentare sulla mia pelle il problema della carenza dei taxi e i ricatti che gli utenti devono sottostare a causa dell'arroganza (e disonestà) dei tassisti (spero non di tutti). Venerdì 29 dicembre passo la serata in una discoteca vicino alla Prenestina. Verso le 3 del mattino, all'uscita, un uomo mi viene incontro chiedendomi se voglio un taxi. Io accetto e gli dico che devo andare in zona Termini. Riposta: sono 20 euro senza tassametro. Io mi rifiuto poiché voglio il tassametro e il tizio risponde che a quell'ora "nessuno usa più il tassametro, perché i tassisti hanno finito il servizio" (?). Di fronte alle mie proteste, sembra conciliare e mi dice di andare a parlare direttamente col tassista (che aspetta in una vettura poco distante). Il tassista ripete la stessa cosa: 20 euro senza tassametro e aggiunge: "chi vuoi trovare a quest'ora! Io ho finito il servizio e il tassametro non lo accendo più! E se chiami un taxi al telefono, tra supplemento notturno e chimata spendi 50 euro". Io, deciso a non cedere a questo ricatto, me ne vado (tra l'altro dietro di me un gruppo di ragazzi accetta le condizioni del tassista e sale in vettura). Chiamo un numero di servizio taxi ma dopo circa 10 minuti di attesa attacco e mi dirigo a piedi verso la Prenestina, via con maggiore affluenza di traffico. Intanto continuo a chiamare il servizio taxi ma ogni volta che prendo la linea un messaggio preregistrato dice più o meno che "nella zona richiesta non è attualmente presente alcun taxi. Riprovi più tardi". Nel frattempo passano davanti a me numerosi taxi in arrivo dalla discoteca da cui provengo io che continuano a caricare gente contrattando al rialzo i prezzi e non rispondendo alle chiamate telefoniche. In conclusione, torno in albergo con un autobus notturno: durata della corsa 9 minuti (cronometrati) costo: 1 euro. Ora mi chiedo: se una persona che vive sulla Prenestina avesse bisogno di un taxi urgente nella notte cosa deve fare? Avventure del genere mi erano finora successe solo in Egitto e in Marocco. Roma è in Italia o in un paese del terzo mondo? Massimo Colomba , mascoba2@yahoo.com