Friday, September 24, 2010

Le lobby vincono sempre

Scritto da: Sergio Rizzo del Corriere della Sera il 23/09/2010
I taxi: ecco una cosa almeno sulla quale abbiamo anticipato i francesi. Perché se in Francia la liberalizzazione si è rivelata ora una pia illusione, in Italia da un bel pezzo ci siamo tolti dalla testa l' insano proposito. Ricordate la prima «lenzuolata» di Pier Luigi Bersani quando l' attuale segretario democratico era ministro dello Sviluppo economico? Lì dentro c' era, appunto, la liberalizzazione delle licenze dei taxi. Cosa perfino ovvia, per una economia che vuol dirsi «liberale» (prendere esempio dagli Stati Uniti, che tutti, destra e sinistra, osannano) ma che in Italia, Paese delle lobby, degli ordini e delle corporazioni, è stata interpretata come una bestemmia in chiesa. Ragion per cui, in un modo o nell' altro, è finita silenziosamente nel dimenticatoio. Con la complicità, quel che è più grave, delle amministrazioni locali: mentre i prezzi continuano a salire. A Roma i tassisti hanno incassato dalla giunta del sindaco Gianni Alemanno un nuovo robusto aumento (fino al 25%) delle tariffe. D' altra parte, non sono forse stati fra i suoi grandi elettori? Memorabili i festeggiamenti in Campidoglio del nuovo sindaco, la notte della sua elezione, proprio davanti al popolo dei taxi, esultante. A Milano si dovranno accontentare invece di un aumentino fino al 2%, dopo i rincari ottenuti gli anni scorsi. E che rincari: nel 2007, mentre si discuteva la liberalizzazione proposta da Bersani, la tariffa venne innalzata del 23,37%, da 77 a 95 centesimi al chilometro. In compenso le licenze sono bloccate e anche l' ipotesi di introdurre il secondo autista, che avrebbe per lo meno portato a un aumento delle macchine sempre in circolazione, è stata penosamente archiviata dopo un periodo di inutile sperimentazione. Provate ora a salire di sera su un taxi milanese: vedrete il tassametro partire da 6 euro. Quasi dodicimila delle vecchie lire. Per non parlare delle tariffe per le corse agli aeroporti delle due più grandi città italiane. Ormai costa quasi più il taxi dell' aereo. A proposito, vi siete mai chiesti perché Roma e Milano sono le uniche due grandi città europee che non siano collegate all' aeroporto con una metropolitana degna di tal nome?

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