Tuesday, January 03, 2012

NON SALITE su Taxi con targa DA16.... (purtroppo manca il resto)


(Dal Corriere Online del 3 Gennaio 2012) 
Fiumicino-Pigneto, la truffa del taxi
Vittima una coppia romana il 1° gennaio: corsa da 130 euro (con minacce). Tassametro manomesso negli ultimi 500 metri la banconota da 50 che si trasforma in un pezzo da 10


ROMA - Buon anno, caro cliente. Per salutare l’arrivo del 2012, il conto è servito: 130 euro per una corsa in taxi da Fiumicino al Pigneto, e comprese nel prezzo una «accelerata» a rotta di collo fino ai 200 chilometri orari, due scatti supplementari manomettendo il tassametro negli ultimi 500 metri, l’intimidazione della signora a bordo e il funambolico raggiro finale dello scambio di banconote, che neanche i bari delle «tre carte» ne sarebbero capaci.
Taxi truffa, ci risiamo.
Alla vigilia degli aumenti dei prezzi delle corse, che il Campidoglio si appresta a ratificare la settimana prossima, l’ultima disavventura capitata a una coppia di romani ha dell’incredibile.

Ore 23.30 di domenica, primo gennaio, aeroporto Leonardo da Vinci: il «biglietto da visita» della Capitale. «Io e mia moglie eravamo stati a Istanbul per Capodanno - racconta D., funzionario di una importante società privata - e l’aereo aveva fatto ritardo. Stavamo aspettando un taxi fuori, accanto alla corsia riservata, quando un’auto bianca con la scritta “6645” sulla fiancata si avvicina e l’autista ci dice che era a fine servizio e stava rientrando a Roma con suo cugino. Eravamo stanchi, la vettura sembrava regolare e ci siamo fidati. Poveri noi».

Una volta a bordo, bastano pochi secondi alla giovane coppia per capire di essersi messa in un guaio. «Il tassista, sui 25-30 anni, e il complice, di poco più grande, bofonchiano tra loro. Uno dice all’altro: molti un taxi con due persone non lo prendono. Oppure: di notte non si sa mai chi incontri. Parlavano a bassa voce, mi dà l’idea che volevano intimidirci». Il cliente sul sedile posteriore, adesso, è davvero preoccupato: si avvicina alla moglie e le stringe la mano. «Oddio, speriamo bene». Dopo la rampa, il taxi imbocca la Roma-Fiumicino: neanche venti chilometri, ma sembra Vallelunga. «Noi paralizzati dietro, con gli occhi puntati sul contachilometri, e la velocità che continuava a salire. È arrivato a 200 all’ora. Terrificante».

Intanto il tassametro correva: Eur, Cristoforo Colombo, San Giovanni... «Noi abitiamo nel primo tratto della Casilina, e a Porta Maggiore la cifra raggiunta era di 71 euro». Ancora poco, evidentemente. «È stato a quel punto che mi sono accorto che il tassista giocherellava con il tassametro. Nel giro di pochi metri il conto è salito a 83 euro, poi io ho chiesto di fermarci un po’ prima, per non fargli vedere il portone, e un’ultima manomissione lo ha portato a 90».

Oplà, la stangata era fatta. Non ancora: «Terrorizzati, con l’unico desiderio di scappare e chiuderci al sicuro dentro casa, gli ho dato una banconote da 50, una da venti e due da dieci. Lui se li è messi in tasca e un attimo dopo li ha ritirati fuori». La banconota da 50 non c’era più. «Ti sei sbagliato, mi hai dato 10 e non 50», fa il tassista impostore. «Neanche per sogno, sono sicurissimo!». La moglie intanto era scesa dall’auto e...
«Il compare, con aria minacciosa, senza fiatare, le si è avvicinato. Io lo seguivo con la coda dell’occhio. Mi sono detto: finisce male, chiudiamola qui. Allora ho tirato fuori altri 50 e lui, beffardamente, mi ha dato il resto di dieci». Totale 130 euro, appunto.

Dettaglio non ininfluente: la targa. Il cliente l’ha segnata ed è andato subito al commissariato Porta Maggiore. «Torni domani per formalizzare la denuncia», gli hanno detto. Al Pra l’auto risulta intestata a «Nuova tassistica 2001 società cooperativa». La targa, a beneficio dei prossimi malcapitati, inizia con le lettere «DA» e prosegue con «16...». Fine della storia.

Ma insomma. E adesso? Le tariffe delle auto bianche sono ferme da qualche anno, è vero: sarebbe ingiusto negare alla maggioranza di tassisti onesti l’adeguamento legato agli aumenti dei costi, benzina, assicurazione e il resto. Ma la sicurezza dei clienti? E i controlli? E le sanzioni contro i tanti, troppi delinquenti al volante che, non dimentichiamolo, sono concessionari di un servizio pubblico? E la figuraccia che la capitale d’Italia si regala agli occhi delle migliaia di turisti, e anche dei molti romani, catapultati in viaggi da incubo?

Fabrizio Peronaci

2 comments:

Anonymous said...

Incredibile, mi ricorda molto Città del Messico dove dovevo stare attento a prendere i taxi abilitati dagli abusivi... siamo TERZO MONDO signori, e ce la tiriamo pure, altro che grande Paese.

Anonymous said...

mi successe pressapoco la stessa cosa ma non a Roma un poco più a nord. Bene - gli ho detto - vuoi fare il furbo ? occhio che c'è chi è più furbo di te. "Ridammi i soldi o domani la macchina non la trovi più !" Ho viaggiato pure Gratis .. adoro questo paese !